GENOVA - Un ragazzo di 20 anni, incensurato, residente a Recco è stato arrestato perché ritenuto responsabile di aver prodotto, testato e stoccato ordigni esplosivi, i cosiddetti Ied (improvvisal explosive device). Ad arrestare il ragazzo sono stati i carabinieri di Recco dopo una complessa indagine avviata dopo il ritrovamento di alcuni manufatti esplosivi in uno stabile in disuso che si trova in centro a Recco.
Grazie alle videocamere di sorveglianza cittadine i carabinieri sono risaliti al ragazzo che è stato fermato mentre usciva dallo stabile con il volto travisato e un coltello in mano. Nella perquisizione domiciliare, effettuata con gli artificieri antisabotaggio e il personale della sezione investigazione scientifiche del Reparto Operativo Carabinieri di Genova, sono stati trovati diversi ordigni già pronti, una notevole quantità di polvere da sparo, centinaia di grammi di perossido di acetone, il Tatp, (un potente esplosivo primario), decine di coltelli e machete, un giubbotto antiproiettile e ingenti quantitativi di sostanze chimiche utilizzate per la sintesi e il confezionamento di sostanze esplosive.
Il ragazzo testava gli ordigni fabbricati in casa nei locali del vecchio edificio approfittando di temporali e spari di fuochi d'artificio per dissimulare il rumore dell'esplosione. Le indagini hanno permesso inoltre di individuare un ulteriore sito di stoccaggio alla periferia della cittadina di Recco, sito che è stato bonificato dagli artificieri antisabotaggio. Anche in questo caso è stata trovata polvere da sparo inserita in alcune caffettiere.
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