Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

I tre, detenuti nella sezione sex offenders, hanno distrutto telecamere, letti, mobili e alcune celle. Solo dopo circa 5 ore di trattativa non andata a buon fine, quando i tre detenuti hanno tentato di appiccare un incendio
58 secondi di lettura

GENOVA - Paura nella notte all'interno del carcere femminile di Pontedecimo dove tre detenuti maschi, rinchiusi nel reparto sex offenders, hanno devastato il primo piano distruggendo telecamere, letti, mobili e alcune celle. Solo dopo circa 5 ore di trattativa non andata a buon fine, quando i tre detenuti hanno tentato di appiccare un incendio nel reparto, addirittura tentando di far esplodere una bombola d'ossigeno, presa dall'infermeria.

I colpevoli sono tre detenuti, due italiani e un albanese, che dalle 19 di ieri sera hanno tenuto "in ostaggio" l'intero piano terra del carcere. A dare la notizia è Fabio Pagani, segretario regionale Uil Pa Polizia Penitenziaria.

Solo quando il Direttore ha ordinato l'uso della forza con l'intervento dei poliziotti i tre uomini sono stati bloccati e posti in isolamento. "È andata bene solo grazie alla professionalità della polizia penitenziaria, che ha dovuto liberare intero piano, reso inagibile, spostando al piano superiori tutti i detenuti presenti al terreno, 16, evitando una carneficina. Servono dunque interventi urgenti ed equilibrati, quanto tangibili, nei maggiori penitenziari che consentano di affermare la presenza dello Stato - continua il sindacalista -. Certo è che non si può continuare a restare inermi a fronte di omicidi, suicidi, e disumane aggressioni".