GENOVA - "Era l'11 settembre stavo lavorando nel "sotterrato", ad un certo punto sento uno scoppio sordo, vado a vedere, c'era una nuvola nera, dal fumo che c'era non riuscivo a uscire dal locale, poi sono riuscito a salire le scale e a mettermi in salvo, ancora un minuto e sarei morto...".
E' il drammatico racconto di Luigi Fogliani, 45 anni, pizzaiolo, fra i 26 dipendenti dello storico ristorante bar Moody di Piccapietra che dopo un incendio nel locale delle caldaie non ha più riaperto. I proprietari, che fanno capo ad una holding svizzera, nei giorni scorsi hanno inviato a tutti la lettera annunciando la chiusura definitiva del locale. "Ho sentito dire che non riapriranno perché l'incendio ha provocato un danno da 700 mila euro fra merce da buttare e bonifica e ripristino dei locali".
Negli occhi di Luigi c'è ancora il dramma dello scoppio: "Sono stato in ospedale tutto il giorno, in osservazione, poi mi hanno dato cinque giorni di prognosi ed è finita lì, stavo perdendo la vita, ora ho perso il lavoro e pure la dignità...".
Luigi poi aggiunge: "Ci hanno inviato le lettere di trasferimento, chi a Padova, chi a Ferrara, chi in Sardegna, a Porto Cervo, ma andare lì per me non è possibile perché la nostra vita è qui, ho i genitori anziani, un fratello con problemi in cura in una struttura che devo seguire, si spera che con l'aiuto dei sindacati il locale riesca ad riaprire con qualche nuovo socio".
Luigi fra l'altro è fra i lavoratori del Moody che ha già alle spalle un fallimento, nel 2019, "adesso ci risiamo, non si riesce ad avere una tranquillità". Il lavoratore rimarca che dai datori di lavoro non è arrivata neanche una telefonata, "niente, ci hanno inviato solo le raccomandate e ci hanno lasciato a casa"
Dopo ventotto anni di lavoro Luigi guadagnava un buono stipendio, 1900 euro: "Ora devo ricominciare da zero e con un mutuo da pagare, prospettive? Non ne vedo, oggi non è facile trovare un posto a tempo determinato. Il ruolo del sindacato? Quando siamo falliti la prima volta la Cgil ci ha aiutato moltissimo e ha fatto riaprire il locale, speriamo ora che il miracolo possa ripetersi".
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I disoccupati del Moody, Luigi: "Io senza lavoro e un mutuo da pagare"
Lui il giorno dello scoppio della caldaia del locale di Piccapietra ha rischiato la vita per il fumo: "Potevo morire e dopo vent'anni di lavoro mi hanno ringraziato licenziandomi con una raccomandata..."
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di Michele Varì