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Cronaca

Secondo quanto riporta la Cnn Turk, l'attacco è stato compiuto da 3 terroristi, tra i quali anche una donna, arrivati nella sede dell'industria in taxi. "Due terroristi sono stati neutralizzati", riferisce il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya
2 minuti e 22 secondi di lettura
di Aurora Bottino

TURCHIA - Cinque morti e 22 feriti di cui almeno due in fin di vita. È il bilancio dell'attentato avvenuto ieri nell'industria aerospaziale Tusas a Kahramankazan, in provincia di Ankara, in Turchia.

Durante l'attacco erano presenti anche 8 tecnici di Leonardo, società italiana che a Genova ha il Polo di competenza nazionale per la digitalizzazione industriale del Paese e alla Spezia un centro di produzione di velivoli da addestramento M345 e M346.

L'attacco

Erano appena passate le 14 e mezza quando un uomo e una donna con sulle spalle due grossi zaini neri e in mano dei fucili d'assalto si sono introdotti nei cancelli della struttura. Poi, una forte esplosione e il fumo nero che si alza. La ricostruzione avviene anche grazie alle immagini diffuse dai media turchi nelle ore seguenti alla violenza. Secondo quanto riporta la Cnn Turk, l'attacco è stato compiuto da 3 terroristi, tra i quali anche una donna, arrivati nella sede dell'industria in taxi. "Due terroristi sono stati neutralizzati", riferisce il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya. 

Le vittime

Sono quattro dipendenti delle Turkish Aerospace Industries e un tassista le vittime dell'attacco. Lo ha detto il vice presidente turco Cevdet Yilmaz nel corso di una conferenza stampa. Tra i 22 feriti, sette sono uomini delle forze speciali, ha aggiunto il ministro degli Interni Ali Yerlikaya. Secondo i media turchi, gli aggressori sono arrivato sul luogo dell’attacco in taxi.

I tecnici italiani 

Gli 8 tecnici di Leonardo, che stanno bene e sono ora al sicuro, sono impegnati in attività di collaborazione industriale nell'ambito di programmi aeronautici avviati da anni con la Turchia. La società italiana con il paese al confine tra Europa e Medio Oriente ha un rapporto stretto e duraturo, tanto che da avere una propria sede di rappresentanza ad Ankara. Una necessità "per rinforzare il nostro rapporto con i locali e promuovere la cooperazione con le industrie turche", come si legge sul sito di Leonardo.   

Le parole del ministro degli Esteri

"Ho appena parlato con l'ambasciatore in Turchia Marrapodi e mi ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione dopo l'attentato. È ritornata la calma, c'erano 11 italiani che stavano nell'area dove c'è stato questo attacco terroristico ma sono stati sempre al sicuro e non hanno mai corso un reale pericolo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del G7 Sviluppo a Pescara.

"Sono sempre stati in contatto con l'ambasciata, con le società con le quali lavorano e quindi per il momento mi pare che possiamo essere assolutamente positivi per quanto riguarda i nostri concittadini. Purtroppo quando ci sono degli attentati terroristici non possiamo che dispiacerci, inviare un messaggio di solidarietà al popolo turco per ciò che è accaduto", ha sottolineato Tajani.

"A qualsiasi organizzazione appartengano i terroristi non esiste possibilità di riconoscimento di dignità politica a chi compie attentati del genere. Sparare sugli innocenti è sempre un crimine orrendo quindi condanniamo, solidarietà alla Turchia e vicinanza al popolo turco".