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Cronaca

L'uomo, che è grave in ospedale, avrebbe ritardato a chiamare il 118 quando la compagna si è sentita male per i funghi che lui aveva raccolto nei boschi di Propata
1 minuto e 12 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - E' stato indagato per omicidio colposo il trentenne M. C., compagno di Silvia Rossi, la donna di 44 anni morta due giorni fa per avvelenamento dopo avete mangiato a pranzo dei funghi raccolti il giorno prima dall'uomo nei boschi.

Per i carabinieri della stazione di Torriglia che hanno avviato un'indagine sulla tragedia insieme ai colleghi della sezione investigativa della compagnia San Martino, l'uomo, che ha 30 anni, anche lui intossicato dagli stessi funghi e tuttora in gravi condizioni all'ospedale San Martino, avrebbe tardato a chiamare i soccorsi quando la donna ha avvertito il primi sintomi dell'avvelenamento.

Così quando gli operatori del 118 sono giunti nell'abitazione di proprietà dei genitori del trentenne, in una frazione di Propata, per Silvia non c'era più niente da fare. Nello stesso tempo M.C., ha avvertito anche lui i sintomi dell'avvelenamento ed è stato ricoverato d'urgenza: le sue condizioni sono gravi.

I carabinieri e gli ispettori dell'Igiene hanno avviato accertamenti per identificare quali sono i funghi velenosi che hanno indotto nell'errore il trentenne e provocato la morte della donna.

I militari e gli esperti micologi per questo rinnovano inoltre l'invito a fare sempre controllare i funghi raccolti dagli ispettori della Asl3 anche per un minimo dubbio. Non solo: nel caso di malesseri successivi all'ingestione di funghi chiamare subito il 118 e conservare un esemplare o anche una piccola parte dei funghi ingeriti in modo da agevolare i medici a prescrivere la terapia più adeguata.

 

Nella foto alcuni funghi velenosi

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