GENOVA - E' stato blindato dagli agenti del reparto mobile l'ex ostello della Gioventù di via Costanzi, a Righi, dopo il doppio inquietante blitz di ieri sera, 21 febbraio, quando una trentina di giovani con il cappuccio sulla testa ha cercato di fare irruzione nella struttura per punire alcuni minori migranti non accompagnati che vi sono ospitati.
Nel mirino della spedizione alcuni ragazzi stranieri che avrebbero commesso dei reati, rapine e aggressioni nei confronti di coetanei della zona.
Il raid dei ragazzi con un cappuccio o un cappello sulla testa, quasi tutti del quartiere, è partita verso le venti: "giustizieri" però per fortuna bloccati sulle soglie della struttura dagli educatori che hanno in gestione l'ex ostello. Il tentato assalto non è passata inosservato nella struttura e una parte dei giovani stranieri ospitati ha pensato bene di partire al contrattacco: prima delle ventidue una parte dei ragazzi si sono armati di bastoni e spranghe ricavati anche spaccando mobili e sono usciti per regolare i conti.
"È stato scioccante, un episodio mai visto prima". Hanno detto gli operatori del centro per minori migranti non accompagnati. "Non sappiamo come qualificarlo - spiegano i dipendenti della cooperativa sociale che gestisce il centro - ci affidiamo alle indagini della polizia. Adesso siamo tranquilli, siamo riusciti a ristabilire la calma. Ma è stato molto difficile, la situazione è stata davvero complicata"
Ma proprio in quel momento sul posto sono giunte le prime pattuglie delle volanti della polizia e pure gli investigatori della Digos che hanno identificato 17 ospiti della comunità e avviato le indagini per dare un nome ai ragazzi di Oregina che avevano partecipato all'assalto della struttura. Nei giorni scorsi Primocanale aveva svelato delle indagini avviate dalla polizia per identificare la banda di ragazzini, quasi tutti minori stranieri non accompagnati, ritenuta responsabile di una serie di rapine in danno di coetanei o adolescenti.
I minori stranieri non accompagnati sono ragazzini arrivati clandestinamente in Italia senza genitori e per questo, come prevedono le normative, ospiti di alberghi e di centri di accoglienza gestiti dai servizi sociali del Comune di Genova, fra cui appunto l'ex ostello di via Costanzi. Grazie allo sforzo personale degli educatori e degli insegnanti molti ragazzi riescono a costruirsi un futuro, ma una minoranza finisce in strada, facendo uso di droghe, abusando di alcolici e per permettersi le sostanze di cui sono dipendenti si trasformano in ladri o rapinatori o vendono il loro corpo ai giardini di Brignole.
La baby gang finita nel mirino degli inquirenti colpisce soprattutto nelle zone del centro città, fra Brignole, piazza Ferrari e centro storico.
Ma colpi sono stati commessi anche in altri quartieri, alla Fiumara di Sampierdarena, punto di ritrovo della banda, a Nervi, San Fruttuoso e Sestri Ponente. Vittime preferite sono i coetanei, minori, ma anche ragazzi più grandi o adulti su cui i rapinatori hanno la meglio grazie all'effetto branco. L'obiettivo dei rapinatori in erba è appropriarsi dei soldi nel portafoglio delle vittime, le paghette, pochi euro o lo smartphone, ma ci sono stati casi in cui si sono impossessati degli abiti griffati o delle scarpe alla moda.
Alcune vittime, ragazzi, a volte adolescenti sotto i 14 anni, sono tornati a casa seminudi o scalzi. Umiliati e scioccati. Le indagini sulla banda sono state avviate da polizia e carabinieri intervenuti dopo le rapine o a cui sono state presentate le denunce delle vittime. In passato alcuni componenti delle gang sono stati identificati e denunciati. Ma è servito poco. I colpi sono proseguiti.
I minori non accompagnati in quanto minori non possono essere espulsi e hanno diritto all'accoglienza in strutture sino al compimento della maggiore età. Spesso si presentano in questura o nelle caserme dei carabinieri con la valigia in mano. In passato erano perlopiù albanesi, negli ultimi anni invece sono soprattutto magrebini, tanti gli egiziani. I centri di accoglienza dei servizi sociali per mancanza di fondi e di personale non riescono a garantire una vera assistenza e integrazione e si rivelano dormitori in cui il minore al di là della scuola è abbandonato a sé stesso.
Una delle ultime rapine è stata commessa fra via San Vincenzo e via Fiume, a Brignole: due ragazzi hanno assalito e ferito un coetaneo poi finito in ospedale.