Sono una quarantina gli ultrà identificati e che saranno denunciati dagli agenti della Digos per gli scontri avvenuti a Marassi prima, durante e dopo il derby di Coppa Italia fra Genoa e Samp disputato il 21 settembre al Ferraris: per puro caso quasi una metà sono tifosi genoani, l'altra metà sono doriani. Come a dire che la stracittadina dei violenti potrebbe finire in parità.
Per buona parte gli ultrà identificati sono già noti e daspati in passato dagli investigatori, ma non mancano i ragazzi incensurati, molti dei quali molto giovani, e anche minori. Ovviamente per tutti è pronto il Daspo, il divieto di assistere alle manifestazioni sportive, pena l'arresto.
Numero destinato ad aumentare
Il numero degli ultrà identificati è comunque provvisorio ed è destinato a salire nelle prossime settimane visto che gli accertamenti svolti dagli agenti specializzati nel monitorare le tifoserie non sono ancora terminati. Sotto la lente molti video delle telecamere di sorveglianza
Come si ricorderà prima del derby c'erano stati tre arresti, mentre il giorno dopo sono stati fermati con l'arresto differito altri tifosi violenti.
Fra i denunciati dell'ultima lista trapelata ma non ancora ufficiale anche tifosi che hanno evitato il provvedimento restrittivo solo perché, consapevoli di rischiare l'arresto, nei giorni successivi agli scontri sono spariti dalla circolazione, facendo così decadere la possibilità di essere fermati con un provvedimento differito.
Tre ondate di scontri
La folle giornata del derby di Coppa Italia era stata contrassegnata da tre ondate di scontri: prima della partita sul ponte del Bisagno lato via Moresco, durante la gara in via Monticelli con i tifosi doriani che si sono scontrati con le forze di polizia nel tentativo di raggiungere i genoani rei di avere affisso nella gradinata Nord gli striscioni doriani rubati nella sede degli Ultras, e poi alla fine quando in più parti di Marassi c'erano stati scontri fra ultrà. In seguito a questa guerriglia Genoa e Samp sono state punite con provvedimenti disciplinari molto duri, fra cui giocare una partita casalinga a porte chiuse.