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Cronaca

La prognosi è riservata. Il bollettino dell'ospedale: "Stabile nella sua gravità"
1 minuto e 52 secondi di lettura
di Au. B.
L'ospedale San Martino

Risultano stabili nella loro gravità le condizioni di salute di Matteo Bo, 52enne arrivato ieri in elisoccorso al San Martino di Genova da Castiglione Chiavarese dopo essere rimasto vittima di tre colpi da arma da fuoco, sparati dal vicino di casa, Giuseppe Vadalà, dopo una lite per dei terreni confinanti.

Bo è ricoverato presso la Rianimazione M3 del Monoblocco, diretta dal professor Nicolò Patroniti, ed è in fase di risveglio. La direzione dell'ospedale sta valutando il possibile inizio del processo di estubazione. La prognosi resta comunque riservata.

Al centro della violenza un terreno confinante

Il fatto di sangue è avvenuto intorno alle ore 8 in località Prati, dove i due possedevano dei terreni con una strada confinante: sarebbe stata proprio quella a creare una crepa nel loro rapporto. Dopo gli spari Vadalà,  parrucchiere proprietario di un salone a Sestri Levante, si è dato alla fuga facendo scattare una vera e propria caccia all'uomo. 

Dalle prime informazioni sembrava che l'uomo si fosse barricato nella casa del fratello in una località vicina, invece, dai nuovi dettagli che stanno emergendo, sembrerebbe che Vadalà, sposato e con un figlio, si sia consegnato volontariamente alle autorità. Dopo gli spari avrebbe raggiunto casa del fratello dove ha preso l'auto con cui ha poi girovagato per qualche chilometro. Veniva quindi effettuata una perquisizione nella casa con l’impiego dei carabinieri dell’Aliquota di Primo intervento del Reparto operativo di Genova, del Nucleo investigativo e dei militari di Sestri Levante. L’irruzione dava esito negativo poiché lo stesso si era poco prima allontanato.

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Contestualmente venivano posti sotto controllo i luoghi dove avrebbe potuto rifugiarsi e contattate le persone a lui vicine. Capendo di non avere possibilità di proseguire la fuga e sentito il suo avvocato, si consegnava ai carabinieri della Compagnia Carabinieri di Sestri Levante. Sempre in auto Vadalà, che negli ultimi anni ha creato un allevamento di bovini che gestiva con il figlio in località Conio, ha telefonato all'avvocato Angelo Paone del foro di Genova ed è poi arrivato alla stazione dei carabinieri dove si è consegnato.

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