Riprende oggi, martedì 18 marzo, il processo per il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018 con i primi tre imputati che rilasceranno dichiarazioni spontanee davanti ai giudici Lepri, Polidori e Baldini (foto): a parlare saranno Paolo Agnese, responsabile ufficio tecnico direzione 1° tronco Aspi, (dovrebbe parlare un'ora), Luca Frazzica, responsabile ufficio coordinamento opere strutturali Aspi (un'ora), Matteo De Santis, responsabile ufficio progettazione, sorveglianza opere strutturali e gallerie Aspi, (mezz'ora).
A parlare saranno 14 imputati
Le dichiarazioni spontanee saranno in tutto 14. La più attesa è quella di Giovanni Castellucci, il manager dei Benetton, che parlerà in aula il 26 marzo. L'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia parlerà nella seconda parte dell'udienza, impossibile per ora prevedere quanto tempo dureranno le sue dichiarazioni e ovviamente su cosa verterà il suo intervento.
Martedì prossimo tocca a Donferri
La novità nella fase finale dell'istruttoria del processo per la morte di 43 persone che ha fatto finire sul banco degli imputati 58 persone è che fra una settimana, martedì 25, parlerà anche l'altro imputato importante del processo, l'architetto Michele Donferri Mitelli, direttore centrale maintenance e investimenti esercizio Aspi.
Il calendario
Ecco il calendario completo delle dichiarazioni spontanee che da punto di vista processuale, dopo quasi tre anni di dibattimento, hanno una rilevanza limitata perchè gli imputati non possono essere interrogati da giudici, pm o avvocati delle parti civili.
Domani, mercoledì 19 marzo, parleranno Giampaolo Nebbia, responsabile ufficio funzione centrale e servizi esercizio Spea, (tre quarti d'ora), Alessandro Melegari, direttore 1° tronco Aspi (mezz'ora) e Claudio Bandini, responsabile ufficio tecnico-progettuale Aspu, (dieci minuti)
Lunedì 24, Massimo Meliani, responsabile ufficio opere d’arte direzione 1°, 2°, 3° e 9° tronco Aspi, (tre quarti d'ora) e Paolo Berti, direttore centrale operazioni Aspi, anche lui tre quarti d'ora.
Martedì 25, Donferri Mitelli (un'ora), Riccardo Mollo, direttore generale di Aspi (due o tre ore) e Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Liguria e Piemonte, (due ore)
Mercoledì 26, Lucio Ferretti Torricelli, responsabile opere d’arte Spea (dieci minuti), Massimiliano Giacobbi, responsabile divisione esercizio e nuove attività Spea, (un'ora) e Castellucci per il resto dell'udienza.
Per i tecnici Aspi viadotto sicuro
Nelle scorse udienze hanno parlato i consulenti degli imputati di Autostrade per l'Italia, fra cui l'ingegnere De Luca che ha detto che i calcoli prima del crollo dicevano che il viadotto Polcevera era sicuro, precisando che il peso del ponte e dei veicoli potevano gravare sullo strallo sino a 2600 tonnellate mentre solo i cavi primari avevano capacità di tenere, secondo le normative, 5400 tonnellate, che salivano a 8 mila con i cavi secondari.
Consulenti imputati: Vizio occulto non diagnosticabile
"Dunque discutere se il ponte fosse rischioso con una corrosione del 20%, quanto ne era stata calcolata prima di avviare il progetto di retrofitting non è significativo" ha riferito l'ingegnere visto che Morandi, consapevole dei punti deboli del progetto aveva messo più del doppio di acciaio di quello che poteva servire per il prevedibile degrado dell'usura nel tempo. Per i consulenti degli imputati il vizio di costruzione occulto riscontrato nella sommità della pila 9, causa del crollo, non era intercettabile prima della tragedia perchè molto addentro lo strallo di cemento armato che nascondeva la corrosione dei cavi di acciaio.
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