Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

45 secondi di lettura
di R.O.

VENTIMIGLIA - Sono sette e non cinque le coltellate con cui Mohammed Alfadel, migrante sudanese di 35 anni, ha ucciso un suo connazionale di 23 anni: questo è quanto emerge dall'autopsia sul corpo della vittima, avvenuta oggi. La lite che ha portato all'omicidio, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, sembra essere nata in seguito al presunto furto di un telefono cellulare.

Alfadel era inizialmente stato indagato dagli inquirenti per una sospetta ferita alla mano. Ha poi collaborato con gli agenti, ammettendo la colpevolezza e mostrando vestiti e oggetti insanguinati. Nel corso delle indagini è stato appurrato che poco prima dell'omicidio l'uomo aveva accoltellato uno straniero in centro a Ventimiglia ma in questo caso le ferite erano solo superficiali.

Alfadel, reo confesso, ha partecipato ieri all'udienza in videochiamata col gip Anna Bonsignorio, che ne aveva convalidato al fermo. Al gip il sudanese ha fatto intendere che la sua intenzione non era quella di uccidere.