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Cronaca

2 minuti e 29 secondi di lettura
di F.S.

GENOVA - Si è svolto questo pomeriggio dalle ore 16.30 l'incontro tra i rappresentanti dei lavoratori delle acciaierie di Cornigliano ed il prefetto di Genova, una manifestazione a cui hanno partecipato circa 200 persone atta a bloccare il provvedimento disciplinare che Acciaierie d'Italia ha inflitto nei confronti di un dipendente coinvolto in un incidente sul lavoro avvenuto settimane fa all'interno dello stabilimento ex Ilva.

Al termine del colloquio, è stato disposto che l'avvocato del lavoratore invierà una lettera all'azienda Acciaierie d'Italia, la quale avrà sette giorni di tempo per rispondere su quale sarà il destino del lavoratore: fra le ipotesi il reintegro, la sospensione o il licenziamento di quest'ultimo.

Il corteo è partito per le ore 9 dal ponente per arrivare verso le 11,30 in piazza della Nunziata. Ex Ilva, incidenti e 'contestazioni': il corteo da Cornigliano alla Prefettura - LEGGI QUA

"Da tempo la rsu di Acciaierie d'Italia denuncia pubblicamente e presso gli organi competenti carenze sulla sicurezza sul lavoro nel sito di Genova Cornigliano e la situazione sta diventando insostenibile". Il disimpegno nello stabilimento di Cornigliano sta producendo una serie di incidenti sul lavoro sempre più preoccupanti e che mettono a rischio la salute e l'incolumità dei dipendenti e di quanti operano all'interno dell'acciaieria.

Le Segreterie della Cgil di Genova e Liguria condividono e sostengono la protesta degli operai che oggi sono scesi in sciopero "Chiediamo il ritiro del provvedimento disciplinare ai danni del dipendente sul quale l'Azienda cerca di scaricare le proprie responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro - e aggiungono - Acciaierie d'Italia deve garantire la sicurezza di chi lavora e deve investire su Cornigliano. Il nostro Paese non può permettersi di rimanere indietro in una produzione che gli altri paesi considerano strategica. È giunto il momento in cui dalle parole si passi ai fatti e che per davvero Cornigliano sia messa in grado di produrre in sicurezza per il benessere di chi ci lavora, della città e del Paese".

Il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano spiega in una nota: “Abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione della totale assenza da parte dell’azienda delle relazioni sindacali mandando oggi i suoi avvocati all’incontro col Prefetto. La gestione della vicenda del lavoratore sospeso dopo essere stato vittima di un incidente sul lavoro è surreale, aspettiamo ora la decisione dell‘azienda rispetto alle motivazioni presentate dal lavoratore. È un altro episodio che certifica una situazione sempre più difficile a Cornigliano: non si può andare avanti così, il Governo si prenda le sue responsabilità e finalmente intervenga concretamente per dare un futuro alla siderurgia in Italia partendo dalle manutenzioni e dalla sicurezza nello stabilimento che sono urgenti. Ringraziamo il Prefetto per la sua attenzione e sensibilità al tema e aver avviato un tavolo sulla sicurezza ma che oggi non ha portato a nessun percorso di gestione delle criticità e la messa in sicurezza dello stabilimento per la mancanza di responsabilità da parte dell’azienda. Vedremo se nei prossimi giorni arriverà una convocazione nel merito da parte dell’azienda per affrontare seriamente il tema della sicurezza”.