ARMA DI TAGGIA-Sarà mercoledì l'incontro in Prefettura per capire come avverrà il disinnesco della bomba di aereo ritrovata nel greto del torrente di Arma di Taggia.
Il problema si lega al possibile raggio d'azione dell'ordigno nel remoto caso esplodesse. L'ordigno è stato trovato il 27 aprile da un gruppo di operai che stava lavorando nella zona dell'alveo del torrente Argentina, tra i Comuni di Arma di Taggia e Riva Ligure, quando scavando il fondale per i lavori di pulizia il gruista ha raccolto nel cassone qualche chilo di terra e oltre 400 chili di bomba. Nel corso dell’ultima riunione presieduta dal Prefetto, Armando Nanei, sono state esaminate le problematiche relative alla gestione dell'ordigno da 1.000 libbre.
"I dettagli li sapremo all'incontro in Prefettura. Per ora la situazione non è pericolosa - ha detto a Primocanale Mario Conio -, come hanno spiegato i carabinieri, ma c'è bisogno di attenzione, per questo adesso la zona è 'presidiata'. Le forze dell'ordine non rimangono lì tutto il giorno ma passano spesso per controllare che nessuno si avvicini troppo. Sicuramente ci sarà un nuovo sopralluogo mercoledì". Sicura l'ipotesi dell'evacuazione delle case intorno alla zona: non chiare ancora le modalità e la dimensione della zona di sicurezza. "Sicuramente verrà evacuata una parte di Arma di Taggia, si era parlato di un raggio di 1500 metri. Se così fosse dovremmo sicuramente evacuare sia Arma che Riva Ligure".
L'evacuazione durerà dodici ore, dalle 9 alle 21, ore nelle quali le persone che dovranno lasciare la loro casa verranno accolti nelle scuole, sia medie che elementari. Ore necessarie per permettere ai militari dell'Esercito di Fossano, in provincia di Cuneo, di disinnescare in sicurezza l'ordigno bellico.