GENOVA -Un camoscio fra le case di campagne della Regione Alberti, sulle alture di Albenga, nel Savona.
Avvistato da alcuni abitanti in un canalone fra alcune strade carrabili, l'animale selvatico è stato poi catturato dagli agenti regionali (nella foto) che lo hanno trasportato e liberato sulle montagne di Zuccarello, a oltre mille metri di altitudine, pendici più affini ai camosci.
In Italia lo camoscio è diffuso sui pendii montani delle Alpi con una popolazione che nel 1995 contava più di 100 mila capi e che è in espansione: 124mila nel 2008, di cui 19500 in Lombardia.
La maggiore presenza di camosci, come si legge di Wikipedia, è riscontrabile nelle province di Trento, Bolzano e Verona (Prealpi Veronesi) ed in Piemonte, nei cui territori risulta al momento concentrato il 62% dei camosci alpini italiani.
Il suo limite meridionale in Italia è nella Provincia di Imperia, con una popolazione stanziale sul Monte Grammondo, a circa 6 km in linea d'aria dal mare; inoltre sempre in Provincia di Imperia, grazie ad alcune particolarità del territorio, presenta una delle camosciare più basse come quota (Drego, ad una quota inferiore ai 1000 m s.l.m.).
Vi è una presenza di camosci anche nella contigua Provincia di Savona nella zona dal Monte Galero, oggi nuovo limite meridionale della distribuzione, anche se la presenza è dimostrata solo in modo stagionale e il numero di soggetti presenti è ancora troppo basso per sopportare un eventuale evento avverso.