Ballerino, coreografo e interprete fortemente radicato nel suo tempo, Antonio Gades - scomparso nel 2004 - è stata una delle figure più importanti della cultura spagnola contemporanea oltre che tra i principali interpreti del flamenco nel ventesimo secolo, alfiere della tradizione andalusa ma nello stesso tempo esploratore del nuovo attraverso un solido impianto classico. Negli anni ottanta del secolo scorso una collaborazione artistica con il regista Carlos Saura diede vita ad una trilogia cinematografica che ottenne un successo clamoroso e del tutto insperato per il botteghino spagnolo: 'Nozze di sangue' (1981), 'L'amore stregone' (1986) e - in mezzo (1983) - 'Carmen story' dove trovarono la loro primaria fonte di ispirazione nel romanzo di Merimée scegliendo di usarlo insieme alla musica di Bizet, creando per la prima volta un contrasto tra questa e il flamenco.
Il successo di quel film fece sì che lo stesso anno Gades decidesse di trasporre la vicenda su un palcoscenico parigino e fu così che nacque una 'Carmen' ormai diventata leggenda, un classico della danza e del teatro, protagonista questa sera alle 21.15 ai parchi di Nervi nell'ambito del Festival 2022, unica data italiana, messa in scena dalla compagnia che porta il nome del grande ballerino spagnolo diretta da Stella Arauzo.
Per Gades, il personaggio di Carmen simboleggia la lotta femminile di liberazione dai gioghi imposti dalle convenzioni maschili dominanti. Un’opera del tutto incompresa all’epoca della sua scrittura, nel 1837, quando era scandaloso anche solo immaginare un'ipotetica emancipazione femminile: “Ho deciso di mettere in scena la mia personale interpretazione di Carmen - affermò una volta - perché non mi è mai piaciuta l’erronea immagine stereotipata che si è guadagnata solo per essere una donna totalmente devota alle faccende del cuore e per non aver dimenticato l’umiltà delle sue origini, pur frequentando l’alta società. Carmen non è una donna frivola, bensì una persona onesta che quando ama lo dice apertamente e quando non ama lo dice con altrettanta chiarezza. In altre parole è una donna libera con una considerazione così alta del concetto di libertà che preferisce morire piuttosto che perderla. Poi possiede qualcosa di fondamentale che va al di là di tutto: il suo concetto di classe e la sua nobiltà d'animo".
Nella 'Carmen' di Gades il ballo, inteso come ritmo musica e movimento è protagonista assoluto, espressione della più profonda inquietudine dell'essere umano mostrata attraverso un linguaggio estetico radicato nella tradizione e nella cultura del popolo spagnolo. E ancora oggi, in contrasto con il mito maschile per eccellenza, Don Juan, questo racconto scenico rappresenta da decenni l'immagine di una donna impertinente, irrispettosa e sfrenata che continua a stupire e affascinare.