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Cultura e spettacolo

Venerdì alle 22.30 nuova puntata di Presa diretta dedicata a questo complesso universo
1 minuto e 35 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - Ha un sorriso contagioso, Laura, quando racconta come mai lei, donna tra le pochissime donne radioamatrici, si è appassionata a questo mondo: "Mio papà era radiotelegrafista durante la guerra, mio figlio ha studiato alla scuola di telecomunicazioni di Chiavari e da lì mi è scoppiata una vera e propria passione, che sto cercando di trasmettere a mio nipote", spiega. "Quando insegno ai ragazzi a usare il linguaggio morse, noto che qualcuno ha il polso un po' rigido per schiacciare il pulsante che emette il segnale, quindi gli mostro il movimento esatto e gli dico di esercitarsi a casa ma si mettono a ridere!". 

 

 

Lei pare una maga, quando impugna la penna e scrive, anzi traduce su un foglio bianco, parole che solo lei (e i suoi colleghi radioamatori) capiscono: in realtà sono suoni, fischi piò o meno prolungati "una musica" li definisce lei, schiava come tutti gli altri appassionati, del mondo dei radioamatori. Sono 15 mila in Italia e circa 700 in Liguria quelli iscritti all'Associazione radioamatori italiana. "E' bellissimo, perchè in qualsiasi momento e condizione puoi comunicare con tutto il mondo, anche se manca la corrente" racconta entusiasta. 

 

Mondo in estinzione? "Con i telefonini e le tecnologie moderne certo è difficile far appassionare i giovani - spiega il presidente della sezione genovese, Carlo Paroldi (Parodi con la "l" scherza). Ma ci proviamo, con corsi in alcune scuole". I radioamatori intervengono anche, come volontari, nella sala operativa della Regione Liguria, ogni volta che c'è un'allerta meteo arancione o rossa "per gestire le radio che sono in loco e aiutare a coordinare gli interventi di soccorso". 

 

Venerdì alle 22.30 (sabato alle 12 e domenica alle 9.30) la puntata di "Presa diretta" sarà dedicata a questo mondo così particolare e affascinante, che da una qualsiasi stanzetta o luogo terrestre, rimbalza fino al cielo e addirittura alla luna, per ricadere sulla terra sotto forma di parole. O suoni, il linguaggio morse.