LA SPEZIA - Dimenticata e sepolta da una fitta foresta di acacie e ailanto la fortificazione ottocentesca della Batteria Valdilocchi era di fatto ormai scomparsa da decenni, dopo essere stata minata dalle truppe tedesche in ritirata nel 1945. Ora torna a essere fruibile a visitatori e spezzini offrendo un punto d’osservazione unico da Levante verso l’intero Golfo dei Poeti.
"Un tesoro sepolto dall'indifferenza verso la nostra storia locale e identità spezzina, la Batteria Valdilocchi è finalmente tornata a risplendere - dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - la riqualificazione della Batteria ricade sotto il più grande progetto ‘La Spezia Forte’ che ha già visto inaugurare il Parco delle Mura, la riqualificazione del Parco della Rimembranza, la riqualificazione dei Forti, e che ha l'obiettivo con un'unica cartellonistica e veste grafica. L’obiettivo è di creare un brand per promuovere la storia locale della Spezia che ha origini ben più antiche della costruzione dell'Arsenale Militare”.
La Batteria è stata riportata alla luce con un lavoro di ripristino di pulizia e decoro, unito a studi architettonici. Nel 2018 è avvenuta l’acquisizione da parte del Comune del Forte e, grazie allo stanziamento di 500.000 euro con il Bando periferie, si è avviato il recupero del bene. Il progetto è stato affidato all’architetto e paesaggista Ludovica Marinaro, affiancata da un team multidisciplinare di studiosi e professionisti.
L’intera batteria, in quanto bene storico architettonico di grande interesse culturale, acquisirà lo status di “luogo della cultura” e parzialmente musealizzata, grazie alla disponibilità di spazi interni ed esterni dedicati ad attività culturali di varia natura, quali spettacoli all’aperto, eventi musicali, ricreativi e di svago. Il forte e il sistema di spazi aperti al suo contorno, si offrono anche come straordinario punto panoramico: da qui si possono scorgere anche molte altre fortificazioni militari che componevano il sistema difensivo, presenze che comporranno il racconto che accompagnerà i fruitori nella visita. Il percorso museale è infatti pensato per una valorizzazione dell’architettura nel complesso del sistema difensivo generale; perciò, tanto la dimensione particolare del manufatto quanto quella territoriale cui appartiene sono oggetto di interesse.