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Cultura e spettacolo

Il presidente di Assomusica interviene nel dibattito aperto dalla trasmissione 'Terrazza incontra la cultura'
1 minuto e 19 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Oltre ad essere uno dei più importanti promoter italiani, dal 2011 è anche presidente di 'Assomusica', ovvero l'associazione che riunisce gli organizzatori e i produttori di spettacoli dal vivo. Si deve a lui se nel corso del tempo a Genova – nonostante la città purtroppo non sia proprio al centro dei grandi tour mondiali – sono arrivati big del calibro di Bruce Springsteen, U2, Eric Clapton, Elton John, Santana e via dicendo. Per non parlare di star di casa nostra come Vasco o Ligabue.

Anche Vincenzo Spera è intervenuto nel dibattito aperto da Primocanale con la trasmissione 'Terrazza incontra la cultura e i benefici per il turismo in Liguria': “Credo che la sfida più importante – ci ha detto – sia quella di far interagire le varie forme espressive che poi portano alla realizzazione di eventi o prodotti culturali. Anche perché senza questa capacità il futuro sarà sempre più segmentato e avremo sempre meno condivisione e socializzazione”

E' il motivo per cui i giovani si lamentano delle poche proposte musicali che arrivano a Genova e in Liguria? “E' una tendenza che paradossalmente parte da quando a Milano nel 1985 crollò il tetto del velodromo del Vigorelli, stiamo parlando quasi di preistoria e i giovani di adesso sicuramente non lo sanno, e Genova prese la palla al balzo ottenendo di ospitare il concerto degli U2 che doveva essere tenuto là. Da qual momento in poi anche se la nostra città ha avuto grossi eventi perché avevamo il palazzetto dello sport più grande d'Europa per colpa di una pista di atletica si perse un treno che è andato sempre più rallentando”