Un ponte che unisce la Sardegna al mondo fantastico di un grande scrittore, tra nuraghi e mamuthones, dall'Italia alla Colombia: è quello che propone 'Tango Macondo, il venditore di metafore' in scena al Teatro Modena dall'8 al 12 febbraio. Scritto da Giorgio Gallione che ne cure anche la regia parte da un libro scritto dal sardo Salvatore Niffoi, che nel 2006 vinse il Premio Campiello con 'La vedova scalza', le cui storie sono ricche di tradizioni e superstizioni legate da uno stile che combina lingua italiana e lingua sarda, per arrivare idealmente a Macondo, l'immaginario paese immerso nella foresta colombiana, non molto lontano dalla costa del mare caraibico, dove Gabriel Garcia Marquez ambientò lo splendido 'Cent'anni di solitudine'.
Interpretato da Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi e accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu, musicista di fama internazionale da lui stesso eseguite dal vivo, racconta una storia di amore e fantasia, quella di un contadino, Matoforu, e della donna della sua vita, la cantatrice Anzelina Bisocciu. Insieme lasciano il paese di Mamoiada, in Barbagia, e il suo leggendario carnevale per spostarsi in Sud-America, muovendosi all'interno di un territorio immaginifico offrendo agli abitanti di ogni paese in cui arrivano storie fantastiche, a volte comiche e a volte horror, ricche di poesia e umanità.
Lo spettacolo inizia alle 20,30 mercoledì e venerdì, alle 19,30 sabato e alle 16 domenica.