Alcuni lo hanno definito un film iraniano perché il regista, Ali Abbasi, è nato a Teheran mentre in realtà è una coproduzione danese-svedese-tedesco-francese che in qualche modo riflette la vita e la traiettoria della carriera di Abbas nato e cresciuto in Iran poi spostatosi in Scandinavia dove ha studiato architettura in Svezia e cinematografia in Danimarca cominciando lì a girare i suoi film.
'Holy spider' che è stato presentato l'anno scorso al Festival di Cannes dove ha permesso all'attrice Zahra Amir Ebrahimi di vincere il premio per la migliore interpretazione femminile si rifà ad un fatto di cronaca realmente accaduto circa vent'anni fa quando nella città iraniana di Mashhad un serial killer uccise 16 prostitute in una personale jihad contro il vizio. Alla sua caccia si mette una giornalista che oltre ai pericoli derivanti dall'inchiesta che porta avanti è costretta a scontrarsi con i molti ostacoli e le tante sfide che una donna iraniana deve quotidianamente affrontare nel suo paese. Un thriller affascinante e fuori dal comune.