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Cultura e spettacolo

Lo porta in scena Peter Stein, uno dei più grandi e influenti registi contemporanei
1 minuto e 34 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Harold Pinter scrisse 'Il compleanno' nel 1957 ma i 66 anni che sono passati dalla sua creazione - affrontando temi sempre di grande attualità come la manipolazione, l’omologazione e l’incomunicabilità - non hanno tolto nulla a questa commedia del suo sostrato enigmatico e inquietante con un inizio apparentemente normale che lentamente e quasi impercettibilmente evolve in una situazione ostile. Il che lo rende uno dei testi più rappresentativi dell’espressione teatrale di questo geniale scrittore Premio Nobel per la Letteratura nel 2005.

A confrontarsi con un dramma di tale portata è uno dei più grandi e influenti registi contemporanei, Peter Stein, in uno spettacolo in scena al teatro Duse di Genova dal 21 al 23 febbraio interpretato da Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci. 'Il compleanno' racconta di Meg e Petey Bowles, due ingenui coniugi proprietari di una pensioncina al mare che hanno un unico misterioso cliente, Stanley, di cui ignorano il fatto che si sia rifugiato in quel luogo sperduto per sfuggire ad una organizzazione mafiosa. Ma un giorno il passato ritorna e nulla sarà più come prima. L’arrivo di due stranieri scompagina gli equilibri della vicenda che finirà per deflagrare durante i festeggiamenti messi in piedi per il compleanno di Stanley.

Questo spettacolo dove è il sonno della normalità a generare mostri segna il ritorno di Stein al repertorio pinteriano dopo il grande successo riscosso con 'Ritorno a casa' che debuttò al Festival di Spoleto nel 2013: “La scrittura di Pinter – dice - è un fuoco d’artificio di trucchi teatrali, anche comici, che accompagnano lo spettatore in una direzione per poi cambiare strada all’ultimo. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di noi – di dominare qualsiasi azione, la domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore”.