Lui dice: 'Bombastico', lei ribatte ' Sono felice'. Non riescono proprio a nascondere la propria comune soddisfazione, Serena Bertolucci e Giacomo Montanari – rispettivamente direttore di Palazzo Ducale e Curatore scientifico dei 'Rolli days' –, che insieme hanno presentato quel dossier di candidatura che oggi è diventato qualcosa di concreto con la nomina da parte del Consiglio dei Ministri del capoluogo ligure a 'Capitale del libro 2023' grazie a un progetto intitolato "Genova a Parole Spiegate" mutuato dal linguaggio marinaro e dalla tradizione che da sempre ha caratterizzato la città.
“Il titolo è stato pensato proprio per questo – confessa Bertolucci-. Quando cercavamo un'idea ci siamo ispirati a una poesia di Emily Dickinson che parla dei libri come velieri che portano chi li legge in giro per il mondo. Ci sembrava l'immagine perfetta per Genova. E poi, una volta venuti a conoscenza del bando, abbiamo cominciato a tracciare un filo perché in realtà partivamo da un punto di forza che ci aveva già fatto cominciare a ragionare sul libro, cioè la mostra di Rubens che nasce proprio attorno a un libro”.
Un progetto, dicono, nato non come evento ma costruito per lo sviluppo della città: “Non dimentichiamoci – ricorda Montanari - che nel 2023 si festeggiano i 200 anni della Biblioteca Berio, la più importante di Genova che racchiude reperti fondamentali come la Bibbia atlantica, quella su cui giuravano i capitani delle flotte, rappresentando quindi un legame fortissimo con la nostra identità. E' anche questo che che ci ha portato a pensare come comunicare questa grandezza che rappresenta un collante per la realtà di oggi”
Per Serena Bertolucci la carta vincente è stata affermare come la città non volesse il finanziamento di un progetto una tantum ma una più complessa e totalizzante idea della cultura come asse portante della comunità chiedendo un aiuto per sostenere questa questa visione, dal centro verso la periferia, con lo scopo di costruire attività di inclusione, socialità e presìdi all'interno del territorio.
La nomina a 'Capitale del libro' prevede anche un premio di 500mila euro da investire in iniziative per lo sviluppo della lettura, ma nel business plan presentato a questa somma se ne aggiunge un'altra della stessa consistenza cofinanziata da Comune e Palazzo Ducale. Ipotizzato già un importante acquisto di libri per le biblioteche alcune delle quali andranno incontro anche ad interventi di ristrutturazione, un sostegno a piccoli presidi culturali che stanno nascendo in maniera indipendente e un rafforzamento delle varie manifestazioni del settore: “Vogliamo ragionare sull'editoria come una chiave di sviluppo anche imprenditoriale – conclude Montanari -, sia con appuntamenti che hanno già una loro identità come Book Pride ma anche coinvolgimento sul territorio gli editori e i giovani come strumenti di divulgazione dei libri”.