GENOVA - Grande successo per l'Orestea al Teatro Nazionale di Genova: questa settimana sarà possibile apprezzare la seconda parte della trilogia tragica, con "Coefore" ed "Eumenidi". Scommessa vinta, tanti i ragazzi nel pubblico che sono rimasti a bocca aperta per le scenografie d'impatto, gli effetti che accompagnano la rappresentazione proiettati sul ledwall da 50 mq e la potenza della musica in scena.
"L'obbiettivo è che questa storia arrivi a tutti e, dopo 2500 anni, questo allestimento ha sfatato per me il mito del 'che noia andare a vedere una tragedia greca'. E invece no, perché usando tutte le tecnologie Davide Livermore ha dimostrato con questa regia che anche il pubblico giovane rimane con la mascella per terra"
A raccontare la riuscita dello spettacolo a Primocanale è Sax Nicosia, che ha vestito i panni di Agamennone. "I giovani erano i più entusiasti, quelli che hanno applaudito con più trasporto". Di certo non capita spesso di poter assistere alla grande tragedia greca a teatro, all'intera trilogia di Eschilo, che dal 485 a.C. ad oggi pone gli spettatori di tutti i tempi di fronte alla complessità della giustizia. È la sete di giustizia a spingere Clitemnestra ad uccidere il marito "Agamennone" e ripagare così la sua sete di vendetta, dopo il sacrificio di Ifigenia necessario per la partenza dei Greci alla volta della guerra di Troia. Sulla reggia aleggia la maledizione degli Atridi, per cui la sete di sangue chiama altro sangue. Complice del delitto è Egisto, cugino che vendica il padre Tieste, costretto dal fratello Atreo a mangiare le carni dei propri figli. Davide Livermore si rifà alle atmosfere dei regimi totalitari. Diversi i riferimenti cinematografici che contribuiscono a creare un'atmosfera cupa e inquieta. Ma hanno sete di giustizia anche Elettra ed Oreste che in "Coefore" tanto da arrivare al matricidio, per punire Clitemnestra. E questo causerà per Oreste la persecuzione delle Erinni che potranno diventare "Eumenidi" soltanto con l'intervento degli dei e l'istituzione dell'Areopago ad Atene. Sabato 25 marzo a partire dalle ore 16:00 sarà possibile assistere a tutta la maratona.
Un cast eccezionale quello diretto dal regista Davide Livermore, da una vera e propria leonessa a due gambe come Laura Marinoni, perfetta nel ruolo di Clitemnestra, ad una Cassandra magistrale interpretata da Linda Gennari, passando per una narratrice d'eccezione quale Gaia Aprea fino ad arrivare ad una sensibile Elettra portata in scena da Anna Della Rosa. Ma accanto alle grandi protagoniste femminili, si staglia Giuseppe Sartori nei panni di Oreste, ma anche l'Egisto di Stefano Santospago e l'Agamennone di Sax Nicosia, che ci ha raccontato com'è lavorare con Livermore dietro le quinte. "Io lavoro con Davide da circa 18 anni ormai e alcune cose non ce le diciamo neanche perché basta uno sguardo. Ma al di là di questo Davide non ti fa mai risparmiare".
"Per dei performer il suo modo di fare regia è un qualcosa che ti mantiene vivo. Davide chiede il 101% già dalla prima prova e non puoi mai mollare. Ed è bellissimo non mollare mai, perché fare questo lavoro è un privilegio"
"È un gioco straordinario perché noi giochiamo in scena - in inglese to play significa recitare e giocare - o come dico spesso è un intervento a cuore aperto, nel senso che noi il cuore l'abbiamo sempre aperto", descrive così il suo mestiere Nicosia a Primocanale, nella sua carriera da artista poliedrico che negli anni si è dedicato con successo alla recitazione, alla radio, al canto e all'Opera Lirica, avendo a che fare con il regista anche in produzioni di bel canto. E il suo è un ritratto di un regista esigente e volto a tirare fuori il meglio dagli attori selezionati.
"Mi sono diplomato allo Stabile di Torino nella scuola di Luca Ronconi, che come Davide, non mollava mai. In questo Davide è assolutamente identico. Ed è così che nascono spettacoli belli e meravigliosi come questo"
(Foto di Federico Pitto)
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