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Cultura e spettacolo

Successo per il debutto della tiktoker con 'Ad ognuno il suo'
2 minuti e 21 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Giulia Eleonora Musso, rapallese, regina di 'Tik tok' con decine di migliaia di visualizzazioni in tutte le piattaforme social, ha deciso di fare il grande salto da un mondo virtuale alla realtà più reale che c’è: il palcoscenico. Il battesimo in un campo nel quale ha peraltro una solida formazione essendosi diplomata alla Bernstein School of Musical Theatre di Bologna e poi perfezionata al prestigioso Stella Adler Studio di New York è avvenuto al Teatro Sociale di Camogli dove ha proposto con successo 'Ad ognuno il suo', una carrellata – con l'accompagnamento della pianista Elisa Dal Corso – dei personaggi che l'hanno resa famosa come la titolare del 'Panettificio Rossetti' che invita i milanesi a rimanere a casa loro e non venire in Liguria e la contessa Cantalamessa. L'abbiamo intervistata a poche ore dal debutto: “Devo dire che ero più agitata ieri. Adesso abbiamo fatto 72 prove col fonico, senza il fonico, con la pianista, con la fisarmonica, il basso, la chitarra elettrica. Basta, lo spettacolo l'ho già fatto.

Questo successo se l'aspettava?
“No, decisamente no. Ovviamente è molto bello ma mi sento anche un pò di responsabilità addosso. Tra l'altro in questi giorni mi hanno detto che c'è un grande grande aspettativa intorno a questo debutto. Io rispondevo: grazie, perché così mi aiutate a non avere alcuna pressione”

Lei è partita da un panificio, il Panificio Rossetti
“Esattamente. Ho pensato ad una parodia del ligure medio. Insomma, quale figura migliore se non il panettiere doc? Che ci tocchino tutto, ma non la focaccia. Almeno io la sento così”.

Perché secondo lei questi questi temi, che peraltro hanno affrontato altri prima, riscuotono così successo?
“Probabilmente perché è una cosa veramente sentita. Mi ricordo che l'idea mi venne dallo stare in coda sul lungomare di Rapallo, mentre tentavo di arrivare a casa mia e non potevo, oltre ai lavori che ormai sono di routine c'erano un sacco di persone. Ho detto in macchina ad alta voce 'ma io ho il tesserino dei residenti, posso passare' ma ovviamente non era così, perché non abbiamo questa corsia preferenziale. E' nato tutto un po' così”

C'è la possibilità di passare dal one-woman-show a qualcosa di più teatrale, a 360 gradi?
“Diciamo che io di natura preferisco stare da sola. Qui ho accettato la pianista perché mi fa compagnia, ma non è per presunzione, è proprio per natura. C'è che gli altri mi danno un pò fastidio”.

Ha dei modelli di riferimento?
“Credo che sia abbastanza evidente che mi rifaccio ad Anna Marchesini, Franca Valeri e – in tempi più recenti - Virginia Raffaele e Paola Cortellesi. Insomma, in fondo modelli di poco conto” (e sorride)

C'è qualche personaggio a cui è più legata di altri?
“ Sicuramente la panettiera è il mio cavallo di battaglia ma in ogni personaggio c'è qualcosa di mio, purtroppo. C'è un pò di mia verità in ognuno di loro”.