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Cultura e spettacolo

In concorso un mix di vecchio, attuale e nuovo con tre italiani: non succedeva dal 2001
4 minuti e 36 secondi di lettura
di Dario Vassallo

CANNES - Con Catherine Deneuve immortalata nel manifesto ufficiale che campeggia dovunque nel Palais du Festival prende il via questa sera alle 19 la 76esima edizione del Festival di Cannes, il secondo più importante avvenimento mondiale del cinema dopo gli Oscar. Per dieci giorni, tra i più pazzi che si possano immaginare, la festa è qui: proiezioni, incontri, masterclass, interviste e anche il ‘Marché’, il mercato del cinema che purtroppo la Mostra di Venezia invidia molto, dove arrivano produttori e distributori di tutto il mondo per vedere, mostrare e acquistare film.

La cerimonia di inaugurazione, nella quale verrà assegnata una ‘Palm d’honneur’ a Michael Douglas, sa anche un po' di Italia dal momento che la madrina è Chiara Mastroianni ma poi tutti i riflettori illumineranno Johnny Depp che dopo varie traversie legali torna finalmente al cinema con Jeanne du Barry della regista francese Maiwenn incentrato su una giovane popolana che nella Francia del XVIII secolo salì tutti i gradini della scala sociale fino a diventare la favorita di Luigi XV.

Per il resto, la miscela che il direttore Thierry Fremaux ha scelto per quest’anno è un mix intrigante di vecchio, attuale e nuovo. Una selezione che – ha detto nella presentazione del mese scorso – “regala la fotografia del presente cinematografico, dando l’idea di quello che anima il cinema in questo momento”. Partendo da questo assunto fa piacere che tra ciò che oggi anima il cinema ci siano tre film italiani in concorso, una presenza davvero massiccia che non si registrava dal 2001. E allora partiamo da qui con Nanni Moretti, amatissimo in Francia, che torna sulla Croisette per la nona volta, vincitore come regista nel 1994 con Caro Diario e Palma d’oro – l'ultima vinta dall'Italia – per La stanza del figlio sette anni dopo. Il sol dell’avvenire lo conosciamo perché è già uscito nelle nostre sale: la storia di un regista che al di là del lavoro – sta girando un film sull’invasione russa dell'Ungheria nel 1956 - attraversa una situazione famigliare complessa, tra i contrasti con la moglie e gli amori maturi della figlia. Moretti festeggia anche i quarantacinque anni al festival: la sua prima presenza è datata 1978 quando presentò Ecce Bombo che lo fece conoscere in tutto il mondo.

Poi c’è Alice Rohrwacher con La chimera. Un’altra italiana amata da Cannes dove nel 2014 ha vinto il Gran premio della giuria con Le meraviglie e nel 2108 quello per la migliore sceneggiatura per Lazzaro felice. Il suo film, girato tra il Lazio e la Toscana, è la storia di un archeologo coinvolto in una rete internazionale di manufatti etruschi rubati negli anni ’80. Chiude il tris italiano Marco Bellocchio: Rapito segna il suo ritorno sulla Croisette dopo il successo di Esterno notte dell’anno scorso. E’ ispirato alla storia di Edgardo Mortara, un bambino ebreo che nel 1858 fu allontanato dalla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico, sotto la custodia di Papa Pio IX. Un soggetto che aveva intrigato anche Spielberg che poi lo accantonò.

Come detto, Cannes ’76 mescola nuove scoperte a grandi autori. In quest’ottica da segnalare il ritorno di Wim Wenders, presente con due opere così come così come quello del giapponese Takeshi Kitano, del mitico finlandese Aki Kaurismaki e di Pedro Almodovar con un cortometraggio interpretato da Ethan Hawke. Con loro alcuni registi che la Palma d’oro l’hanno già vinta come Ken Loach, lui addirittura due volte, il giapponese Hirokazu Kore-eda e il turco Nuri Bilge Ceylan. Da aggiungere una corposa quota francese a cominciare dalla Maiwenn di cui abbiamo già parlato. E partendo da lei, se ogni anno il Festival di Cannes viene criticato per la sua scarsa parità di genere l'edizione 2023 assegna un posto d'onore alle donne tanto che sei di loro saranno in corsa per la Palma d'Oro.

Il vero colpo però Fremaux è riuscito a metterlo a segno fuori dal concorso, nelle sezioni che faticavano prima della pandemia e che più hanno risentito del covid e del post covid. Tornano infatti i grandi film americani, in primis l’attesissimo Killers of the flower moon di Martin Scorsese interpretato da Leonardo Di Caprio e Robert De Niro. Basato su un best-seller, è ambientato nell'Oklahoma degli anni Venti e racconta la storia vera dell'assassinio di numerosi membri della Osage Nation, una zona ricca di insediamenti petroliferi popolata da una comunità di nativi americani: una misteriosa serie di crimini brutali che divennero noti come “il regno del terrore di Osage”. Se poi l’anno scorso la star delle star fu Tom Cruise con Top Gun – Maverick, l’onore quest’anno spetta di diritto all’ormai ottantenne Harrison Ford protagonista di Indiana Jones e il quadrante del destino, quinto episodio della saga dell’archeologo più famoso al mondo: una vicenda che vede alla fine degli anni sessanta il governo degli Stati Uniti d'America reclutare ex nazisti per battere l'Unione Sovietica nella corsa allo spazio.

Infine, il glamour che di Cannes è sempre stato parte integrante. Da anni non si aspettavano così tante star con il ritorno in grande stile di molti divi più o meno abituati all’atmosfera francese, e tante nuove apparizioni. Oltre ai nomi che abbiamo già citato saliranno sulla Montée de marches del Palais du Festival - tra i tanti - Tom Hanks Scarlett Johansson e Margot Robbie interpreti di Asteroid City di Wes Anderson e Natalie Portman e Julian Moore che vedremo in May december di Todd Haynes. Insomma, si preannunciano serate torride indipendentemente dal clima che farà (che per la verità, almeno in questa settimana, non promette nulla di buono).