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Cultura e spettacolo

L'opera chiude il ricco cartellone lirico della stagione 2022/2023
1 minuto e 33 secondi di lettura
di Silvia Isola

GENOVA - Tutto pronto per la prima de "Don Pasquale", che chiude la ricchissima stagione lirica del Teatro Carlo Felice. L'opera sarà portata in scena dall'Accademia di Alto Perfezionamento che ha tra le sue file i giovani allievi da tutta Italia che ogni anno, grazie alle lezioni messe a punto dal direttore Francesco Meli e da Serena Gamberoni, hanno l'occasione di calcare l'importante palcoscenico. L'opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti ricalca il dramma giocoso di Angelo Anelli Ser Marcantonio e riprende un topos della commedia dell'arte che parte dall'antichità. C'è un avaro, Don Pasquale, che disereda il nipote Ernesto innamorato della bella Norina, giovane vedova modesta ma molto bella, e c'è un servus currens, in questo caso interpretato dal dottor Malatesta. E la trappola è presto servita, Don Pasquale sposerà Norina, travestita da Sofronia, che però una volta maritata raddoppierà le spese della casa: una volta rivelato l'inganno, il protagonista benedirà l'unione tra il nipote e la sua amata. 

Il debutto sarà con la direzione di Francesco Ivan Ciampa e la regia di Andrea Bernard: "L'allestimento arriva da Firenze - ha spiegato il regista che ha ambientato l'opera negli anni 90 facendo di Don Pasquale il proprietario di un Casinò - dove è stato l'ultimo spettacolo prima della chiusura per covid. Lo vivo ora come un momento di rinascita". Un allestimento affascinante e di grande impatto che punta ad avvicinare il linguaggio dell'opera ai giovani, che ormai compongono buona parte del pubblico del teatro. 

"Dal prossimo autunno - ha annunciato il direttore artistico Pierangelo Conte - avremo a disposizione il Teatro della Gioventù che dopo la ristrutturazione attualmente in atto, sarà destinato a una programmazione per i giovani e con i giovani. E il rapporto con l'Accademia Ligustica proseguirà nel tempo. A Venezia, ad esempio la Fenice e l'Accademia programmano ogni anno un'opera in cartellone. Questa è la strada che vorremmo percorrere".