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Cultura e spettacolo

Il sottosegretario alla Cultura dopo l'assoluzione di tutti gli imputati: "Spero che Palazzo Ducale adesso chieda i danni d'immagine"
2 minuti e 16 secondi di lettura
di Andrea Popolano

GENOVA - Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi commenta la notizia dell'assoluzione per tutti gli imputati nel processo sui presunti quadri falsi di Modigliani sequestrati nel 2017 a Genova durante una mostra a Palazzo Ducale (Leggi qui).

"Studiosi seri e persone per bene per anni sotto state tenute scacco e infamate; tra queste il curatore Rudy Chiappini e il collezionista Joseph Guttmann, morto pochi giorni fa a New York all'età di 81 anni - commenta il sottosegretario e critico d'arte -. Oggi possiamo dire che il Pm si era avvalso degli unici falsi della vicenda: cioè i cosiddetti "esperti dei tribunali", le due inadeguate perite prive di competenze specifiche che avevano vaneggiato opponendosi a collezionisti ed esperti autentici". Lo denuncia in una nota il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

Era l'estate del 2017 quando i carabinieri entrarono a Palazzo Ducale e di fatto sequestrarono le opere della mostra in corso. Una lunga diatriba tra chi sosteneva l'autenticità delle opere e chi affermava che non fossero originali. La mostra chiuse i portoni in anticipo. Oggi, a distanza di quasi sei anni si scrive un nuovo capitolo della vicenda.  Nel corso del tempo i quadri dichiarati non autentici sono via via andati prima a diminuire poi ad aumentare fino a ridursi nuovamente. Ora sono 8 quelli ancora considerati falsi.

Ma l'assoluzione perché "il fatto non sussiste" e "perché il fatto non costituisce reato" decretata dal giudice chiude la vicenda. Le tele saranno ora restituite ai proprietari. Gli otto quadri ritenuti non originali verranno restituiti con la scritta "falso non attribuibile a Modigliani".

Sgarbi attacca duramente l'accaduto: "L'ipotesi accusatoria infondata e l'incompetenza manifesta delle due improbabili perite aveva portato a incriminare collezionisti in perfetta buona fede che avevano acquistato opere referenziate e pubblicate senza alcun dolo possibile - ha aggiunto Sgarbi in una nota -. La morte di Guttmann, sottoposto a una indegna gogna, è un delitto di Stato, così come come l'incriminazione di Rudy Chiappini, Nicoló Sponsilli, Pietro Pedrezzini e alcuni professionisti importanti di una storica casa editrice, tra questi il presidente di "MondoMostre Skira", Massimo Vitta Zelman.

Sgarbi precisa ancora: "Sulla base delle false perizie disposte dal Pm, tale Paolo d'Ovidio, nella sostanza sono state diffamate persone oneste e persino lo stesso Modigliani, arrivando a una conclusione sconcertante: l'inautenticità risulta opinabile prima per 13 opere, poi per 21 e alla fine per "alcune", forse per 8. In definitiva, probabilmente, per nessuna. E certamente senza nessuna intenzione truffaldina. Il giudice Massimo Deplano, infatti, ha assolto i sei imputati perché "il fatto non sussiste" e "perché il fatto non costituisce reato" dice ancora Sgarbi. "Il falso processo basato su false perizie ha costituito un danno per il comune di Genova e la sua credibilità. Spero che Palazzo Ducale adesso chieda i danni d'immagine", conclude il sottosegretario.