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Cultura e spettacolo

Con la sua interpretazione Brendan Fraser ha vinto l'Oscar come miglior attore protagonista
1 minuto e 26 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Questa sera alle 21.30, nel Cortile di Palazzo Ducale nell'ambito della rassegna 'Cinema sotto le stelle', sarà possibile vedere (o perché no?, rivedere) uno dei migliori film della scorsa stagione cinematografica, quel 'The whale' di Darren Aronofski che ha permesso a Brendan Fraser di vincere l'Oscar come miglior attore protagonista nel ruolo di un professore di inglese per un'università online che non lascia la propria casa da molti anni a causa di una depressione legata al dolore per la morte del fidanzato, un ex-studente, che lo ha reso gravemente obeso. La salute si sta deteriorando rapidamente e non ha molto tempo da vivere anche perché si rifiuta di andare in ospedale, privo com’è di assicurazione sanitaria.

I suoi ultimi giorni trascorrerebbero senza incidenti se non fosse per la visita improvvisa della figlia diciassettenne che ha abbandonato insieme alla moglie quando aveva otto anni proprio per seguire la sua passione omosessuale. Una ragazza ancora amareggiata per quanto è successo, misantropa e arrabbiata col mondo intero con la quale sta cercando disperatamente di riallacciare i rapporti e riconciliarsi. Da questo momento in poi, come una piccola fiamma che si trasforma in fuoco, si riaccendono i sentimenti che da anni cercava di reprimere, facendolo venire a patti con la persona che era una volta e quella che è diventata.

Una storia di amore, dolore e disperazione, magari non perfetta ma fortemente catartica ed emotiva dove Aronofski e Fraser (quest'ultimo sotto il peso di una tuta di quasi 140 chili con protesi che ostacolano ogni movimento ed espressione) raccontano come si possa essere consumati da ciò che ci perseguita cercando nello stesso tempo una luce alla fine di quel tunnel che è diventata una vita carica di rimpianti e di vergogna.