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Cultura e spettacolo

Giunto alla nona edizione è diventato un punto di riferimento nel mercato internazionale
3 minuti e 24 secondi di lettura
di Silvia Isola

PORTOFINO - La miglior voce femminile e la vincitrice dell'edizione 2023 del Concorso Lirico Internazionale di Portofino: non potrebbe essere più felice di così il mezzosoprano olandese Nina Van Essen che con "Una voce poco fa", tratta da "Il Barbiere di Siviglia" ha incantato prima la giuria e poi il pubblico. Un bel traguardo per la sua carriera artistica che grazie al riconoscimento di questo concorso, il Clip, giunto alla sua nona edizione, potrà spiccare il volo. La giovane 29enne avrebbe dovuto partecipare già lo scorso anno, ma poi un impedimento personale non gliel'ha permesso.

Quest'anno si è rifatta avanti in una selezione combattuta: 292 partecipanti da 47 paesi da tutto il mondo (Armenia, Romania, Ucraina, Austria, Olanda, Russia e Brasile). Di questi, soltanto 105 hanno avuto la possibilità di partecipare alle selezioni dal vivo tra il Teatrino di Portofino e il Teatro Sociale di Camogli. E i dieci finalisti si sono esibiti in piazzetta in un concerto unico che Primocanale Production ha trasmesso in diretta tv e sui suoi canali social. 

Nato nel 2015, il Clip è ormai diventato un punto di riferimento nel mercato internazionale soprattutto per la sua specificità, quella di scoprire e sostenere giovani talenti che nel passato hanno preso slancio da questa iniziativa per avviare importanti carriere nei teatri dei tutto il mondo. Il primo a credere nell'iniziativa, nata dall'idea del direttore artistico Francesco Daniel Donati e dalla associazione musicale Giovanni Bottesini, è stato il sovrintendente della Scala di Milano Dominique Meyer, che presiede la giuria fin dalla prima edizione.

"Una giuria che da sempre è stata composta da coloro che nel mondo dell'opera lirica possono effettivamente firmare contratti e offrire opportunità concrete di carriera ai giovani talenti che andiamo a scovare. Il mio consiglio a questi giovani? Serve impegno e determinazione, vincere un concorso non significa 'essere arrivati', così come perderlo non segna la fine di una carriera"

Non ci sono agenti, giornalisti o cantanti, ma nomi del calibro di Peter de Caluwe, direttore del teatro La Monnaie di Bruxelles, Sophie Joyce, casting director dell'Opéra de Paris, Johnatan Friend, consulente artistico del Met e dell'Irish National Opera, Cristiano Sandri, direttore artistico del Teatro Regio di Torino, Gianni Tangucci, coordinatore artistico dell'Accademia Teatro Maggio Musicale e Carolin Wielpütz. E poi il sovrintendente del Teatro Carlo Felice, Claudio Orazi, che ha accompagnato i cantanti con la sua orchestra diretta dal giovanissimo Alessandro Bonato, astro nascente della direzione d'orchestra.  

Il concerto ha incantato i tanti turisti presenti in piazzetta che hanno potuto trascorrere una serata unica e partecipare al premio del pubblico che ha riconosciuto il talento di Maria Korakeva, soprano russo premiato anche come talento under 25. Premiati anche i due italiani finalisti, il soprano Alessia Panza e il tenore Lorenzo Martelli, entrambi venticinquenni, come miglior tenore. A tutti i finalisti è stata infine assegnata una borsa di studio offerta dalla Fondazione Peter e Vivian Beckwith. Le emozioni di questa settimana sono per tutti i concorrenti molto intense, non soltanto legate alla possibilità di esibirsi davanti ad un pubblico 'importante', ma anche ai rapporti che si sono creati. "Quest'anno sono tornati a trovarci tre concorrenti di edizioni passate perché sono rimasti affezionati a questo evento", racconta il presidente onorario del premio Monique Pudel

"E poi le opportunità di carriera sono concrete. Nove dei nostri cantanti il prossimo anno lavoreranno alla Scala, altrettanti su ciascuno dei palcoscenici più importanti in Europa"

Ad impreziosire la serata il dialogo tra il violinista salernitano Giuseppe Gibboni, vincitore in carica del Premio Paganini, e il contrabbassista argentino Julián Medina, vincitore dell'ultima edizione del Concorso Bottesini, nel "Gran Duo Concertante" di Giovanni Bottesini, meglio noto come “il Paganini del Contrabbasso”. Il momento nasce dalla collaborazione tra Premio Paganini e Associazione Bottesini. Sull’entusiasmo del pubblico i due virtuosi hanno concesso un bis: il "Primo e Secondo Capriccio" di Paganini, eseguiti con straordinaria maestria da Giuseppe Gibboni, e "Ibérique Péninsuliare" di François Rabbath proposta magistralmente da Julián Medina.

Lunghi applausi per la serata che ha visto un pubblico di 1500 persone: l'appuntamento è per il prossimo anno con il decimo compleanno del concorso. 

 

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