Un grande evento per ricordare le vittime del Ponte Morandi nella cornice del Carlo Felice. Le manifestazioni per il quinto anniversario del crollo che il 14 agosto 2018 provocò la morte di 43 persone e oltre 600 sfollati (Le storie delle 43 vittime) prenderanno il via la sera del 13 quando il palcoscenico del teatro dell'opera genovese ospiterà 'Don't forget to fly' (Non dimentichiamoci di volare), concerto del pianista Remo Anzovino, tra i più originali e influenti compositori della scena internazionale, autore di numerose colonne sonore cinematografiche (una menzione speciale ai 'Nastri d'argento 2019') che vanta 30 milioni di streaming sulle piattaforme digitali in 180 paesi nel mondo.
Dopo '9 ottobre 1963 - Suite for Vajont', scelta come musica ufficiale in ricordo delle 2000 vittime del disastro che distrusse Longarone e i paesi limitrofi, Anzovino rende adesso omaggio anche a chi ha perso la vita in quel drammatico mattino di cinque anni fa. Nel maggio scorso ha pubblicato un disco intitolato appunto 'Don't forget to fly' che proporrà dal vivo al Carlo Felice in una serata ad ingresso gratuito: "Attraverso il suono del mio pianoforte - rivela a Primocanale - proverò a trasmettere un senso di bellezza e di coscienza su cosa è importante nella vita, il che ha a che fare sicuramente con i sogni e i desideri ma in questo caso anche con la sete di verità. Così la musica diventa una carezza sulle anime delle famiglie spezzate, come si è spezzato il ponte il 14 agosto del 2018".
Qual è il messaggio che vuole trasmettere? "Penso che la musica sia sicuramente la disciplina artistica che con maggiore immediatezza rispetto a tutte le altre è in grado di trasportarci altrove".
"Attraverso il mio linguaggio cercherò di sentirmi parte di questa comunità che in fondo è Genova stessa. Perché il crollo di quel ponte ha colpito vite umane che non ci sono più e le loro famiglie che sono state indelebilmente segnate da quel fatto"
Questo questo concerto si rifà ad un disco che è uscito nel maggio scorso che è il suo primo senza essere accompagnato da un'orchestra. C'è un motivo? "Sì, sentivo il bisogno di reimparare a volare. Viviamo in un mondo che è decisamente più incerto rispetto a quello antecedente la pandemia quando tutti abbiamo un pò rinunciato a dare un valore ai nostri sogni e desideri ritirandoci in una sorta di zona di sconforto".
"Il disco vuole semplicemente invitare le persone a reimparare a produrre personalmente le immagini attraverso la fantasia e non soltanto a subire quelle che ci bombardano dall'esterno in ogni tipo di device, di video, di televisione"
"Per farlo sentivo proprio che per la metafora di un sogno in cui chi ascolta il disco ha la sensazione di volare in una dimensione completamente onirica il pianoforte fosse lo strumento perfetto perché poteva trasformarsi sotto le mie dita in una vera e propria orchestra, dal momento che in realtà contiene tutti i suoni dell'orchestra".
Infine, un invito: "Quello di domenica è un concerto in cui secondo me è importante esserci ed è il motivo per cui è ad ingresso gratuito, anche senza prenotazione: per permettere alle persone di esserci nella massima libertà. Ed esserci significa essere testimoni del ricordo e della memoria".