Al grande pubblico era noto per le apparizioni in film di cassetta, ma l'attore genovese Camillo Milli, scomparso oggi a 91 anni per i postumi del Covid in una clinica della nostra città, era un teatrante di altissima levatura.
Aveva esordito nel 1951 al "Piccolo" con Strehler e, trasferitosi a Genova con la famiglia, era stato una colonna dello Stabile di Ivo Chiesa e Luigi Squarzina. Aveva poi fatto da spalla a Dario Fo anche nelle riduzioni televisive delle commedie del futuro Nobel per la Letteratura ed era stato protagonista, tra gli altri lavori, di uno spettacolo leggendario dello Stabile: la versione teatrale della "Bocca del Lupo" di Remigio Zena adattata da Arnaldo Bagnasco, regia di Marco Sciaccaluga e sul palco oltre a Milli c'erano mostri sacri come Lina Volonghi e Ferruccio de Ceresa e tra gli altri i giovanissimi Massimo Olcese e Carla Signoris.
Come tanti attori di teatro, Milli aveva lavorato nel cinema come caratterista di eccezione, lavorando tra gli altri con Mario Monicelli nel "Il marchese del Grillo" e con Neri Parenti in "Fantozzi contro tutti" (nella foto a sinistra) e ne "L'allenatore nel pallone" di Sergio Martino. Ma la sua stoffa attorale era eccelsa: una delle sue ultime apparizioni è stata nel ruolo di un cardinale (nella foto a destra) in "Habemus Papam" di Nanni Moretti.
In serata sono arrivate le condoglianze da parte del Comune di Genova nei confronti della famiglia: "Genova piange la scomparsa di un artista sublime: Camillo Milli, nato a Milano ma genovese di adozione. Scelse di vivere nella nostra città dal 1951 insieme alla sua famiglia. Grande attore teatrale, fu colonna del Teatro Stabile di Ivo Chiesa e Luigi Squarzina. Aveva lavorato anche nel cinema come caratterista di eccezione, insieme - tra gli altri - ad Alberto Sordi, Lino Banfi e a un altro genovese illustre come Paolo Villaggio. Un attore eccelso che la città ricorderà nel tempo. Alla famiglia le più sentite condoglianze per conto della città di Genova"