GENOVA - "Genova per Montale": è questo il titolo della mostra allestita dall'Università del capoluogo nella biblioteca di via Balbi 2 per celebrare il grande poeta genovese.
"In oltre cinquant'anni da quando gli è stato conferito il Grifo d'oro, l'ultima volta in cui è venuto a Genova, tante sono state le iniziative in suo onore sia da vivo che da morto - racconta Stefano Verdino, direttore centro documentazione sul '900 letterario italiano -. L'idea di raccontare in una mostra tutte queste vicende ci sembrava una cosa importante e anche una novità, ci sono tanti documenti che sono stati presentati: tante curiosità, fotografie inedite e manoscritti".
La mostra contiene molte fotografie e le testimonianze degli eventi che più istituzioni cittadine hanno organizzato per celebrare la figura del Premio Nobel. "Abbiamo cercato di raccogliere e documentare una serie di appuntamenti che a partire dal '67 fino ad oggi Genova, le sue biblioteche, i suoi teatri e la sua università hanno dispiegato per celebrare Montale quando era vivo e quando da morto è diventato una delle stelle fisse della letteratura italiana del '900" racconta il professore di letteratura italiana di Unige Andrea Aveto.
Le tappe di questa storia sono ricostruite attraverso autografi, dattiloscritti, lettere, fotografie, opere a stampa, locandine, dépliant, inviti per lo più rari o poco noti, tutti raccolti nel catalogo, e anche qualche curiosità come "la ricostruzione dell'ultima giornata genovese di Montale - racconta ancora Aveto -. Arriva a Genova il 13 di marzo, il pomeriggio insieme alla nipote Bianca e va a vedere i luoghi dell'infanzia come la casa in corso Dogali e la vaccheria dalla funicolare di Sant'Anna dove si fermava da bambino a fare merenda dopo la scuola. Il giorno dopo di mattina a Palazzo Tursi il sindaco gli conferisce il Grifo d'oro e al pomeriggio ha questa festa che gli viene apparecchiata a teatro con letture dei suoi testi e una presentazione di Franco Croce".