GENOVA - Un buco nell'acqua per l'autore della lettera anonima che accusava Vittorio Sgarbi, che proprio oggi si è dimesso dall'incarico di sottosegretario alla cultura, di essere entrato in possesso di una tela genovese di Bernardo Strozzi, una denuncia non da poco visto il caso del quadro "rubato" del pittore senese Rutilio Manetti, per cui dopo le inchieste di Report e Fatto Quotidiano è stato iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di riciclaggio di beni culturali. A svelare la presenza della tela lì "dove è sempre stata e dove doveva essere" è stata Anna Orlando, storica dell'arte e studiosa di Bernardo Strozzi, che ha poi ricostruito la vicenda. Il quadro, conservato all'interno di Palazzo Interiano Pallavicino di cui Sgarbi è direttore artistico, si intitola "San Lorenzo che dispensa gli argenti ai poveri" e a insospettire i giornalisti è stato un catalogo del 2021 di una mostra in cui quest'opera poi non venne esposta.
"È girata voce che questo quadro fosse uscito dal palazzo e fosse stato venduto o ceduto, ma è un quadro già illustrato nel volume del 2009 sulla collezione del palazzo che come vedete si trova qui. Esistono almeno 13 versioni di questo soggetto, in quanto era un episodio caro alla sensibilità dei genovesi"
Si tratta di un'opera che necessita sicuramente di un intervento di restauro e questo potrebbe essere il motivo per cui nell'esposizione di 3 anni fa si decise, nonostante l'annuncio, di non esporla.