GENOVA - L'abito color porpora esposto per l'occasione in una delle sale del Museo Diocesano era proprio uno degli abiti che indossava il cardinale Siri nelle grandi cerimonie, "per cui spesso veniva criticato dalle parti opposte e dagli avversari. Anche Togliatti, in fondo, era un avversario. Eppure un giorno si rivelò che Togliatti gli aveva chiesto un appuntamento", a raccontare l'aneddoto è Mario Paternostro. Ma quell'incontro non si tenne mai perché Palmiro Togliatti quell'estate del 1964 morì improvvisamente a Yalta. Da qui parte l'ultimo libro del giornalista e scrittore innamorato della sua Genova, tanto da tramandare i grandi personaggi che l'hanno attraversata. Per presentare quella che è una conversazione 'immaginaria', basata su una puntuale ricerca su documenti dell'epoca, è stato scelto il chiostro del Museo Diocesano, in un evento molto partecipato che ha permesso all'autore di dialogare con Don Gianfranco Calabrese, vicario episcopale per l'annuncio del Vangelo dell'Arcidiocesi di Genova, il quale ha condiviso diversi ricordi del cardinal Siri. Il cardinale che preferì la sua Genova a Roma, ricambiato dall'affetto di oltre centomila persone al funerale nella cattedrale di San Lorenzo.
"Ho immaginato che cosa si potevano essere detti, di che cosa avrebbero parlato: della pace, dei problemi degli operai in fabbrica e certamente della libertà, dello spirito innovatore del centrosinistra che stava crescendo. Lo ho fatto utilizzando i discorsi, le lettere pastorali, le omelie, gli interventi alla Camera, cioè tutto quello di ufficiale che sono riuscito a trovare, per esempio nell'Archivio storico dell'Unità"
Una bella lettura e rilettura del passato che permette di tratteggiare il ritratto di due personalità che hanno lasciato il segno nella storia recente di Genova e dell'Italia: Palmiro Togliatti, nato a Genova, nel quartiere del Carmine, per quattro anni è stato un genovese ed è venuto a Genova nel 1963 per inaugurare la mitica sezione Gramsci Olcese dei portuali. "Una delle sue ultime grandi visite, perché di lì a poco sarebbe venuto a mancare". Membro fondatore del Partito Comunista d'Italia nel 1921, ne fu segretario e capo indiscusso dal 1927 fino al 1964, di cosa avrebbe discusso con l'amatissimo cardinale genovese, Giuseppe Siri, avversario delle ideologie totalitarie del XX secolo, che riteneva incompatibili con la fede cattolica?
La risposta ha provato a darla Mario Paternostro, immaginando questo incontro nella villa del Righi dove Siri trascorreva le sue estati. Ma "secondo me Togliatti si sarebbe perso anche nelle meraviglie del Museo Diocesano: una scoperta continua e io penso che con questo anno dedicato alla Genova del Medioevo, questo museo sarà uno dei grandi protagonisti, anche grazie al miracolo della ricomposizione del monumento funebre a Luca Fieschi".