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Cultura e spettacolo

Con Ramin Bahrami, grande successo al Teatro Sociale di Camogli per l'aperitivo a teatro dal titolo “Adagios in Classical Jazz”
3 minuti e 8 secondi di lettura
di Silvia Isola

CAMOGLI - Due pianoforti, due mondi musicali che si incontrano e danzano insieme, due anime che improvvisano sui grandi maestri che hanno scritto le pagine della musica con la 'm' maiuscola. Da una parte, Danilo Rea, pianista jazz italiano che vanta numerose le sue collaborazioni nell'ambito del pop, come pianista di fiducia di artisti quali Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele e come collaboratore occasionale, tra gli altri, di Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Dall'altra Ramin Bahrami, iraniano sin da giovanissimo innamorato della musica di Johann Sebastian Bach, ancora oggi il suo musicista preferito: emigrato in Europa all'età di 11 anni e diplomatosi al conservatorio di Milano, è un grande conoscitore del repertorio classico. Sul palco del Teatro Sociale di Camogli, accade la magia: la loro rivisitazione dei più celebri Adagio dal Barocco al Novecento ha stregato il pubblico ligure, accorso numeroso per assistere ad uno degli aperitivi a teatro più vibranti del cartellone camoglino. 

Un messaggio forte quello rilanciato dal palco dai due artisti, breve e coinciso poiché hanno preferito far parlare le loro tastiere, con le dita a rincorrere le note che ormai fanno parte di noi, in un viaggio attraverso la storia musicale internazionale.

"In questo momento così buio, la risposta è l'amore, la musica, la pace. Basta guardare gli spettacoli orribili che la politica e l'uomo stanno fornendo: la risposta è annegarsi nella cultura. E noi qui abbiamo portato le melodie dei giganti della musica classica in chiave più vicina al popolo del 2024, così disabituato all'amore e all'umanità perché privilegia purtroppo l'intelligenza artificiale, ciò che ci annienterà se non ci svegliamo"

Le parole di Ramin Bahrami sono chiare e universali. Gli fa eco Danilo Rea che illustra il ricco programma: "Da Beethoven a Mozart, da Chopin a Debussy fino a Bach, colui che ci ha fatto incontrare. E il nostro proposito è di dare una sfumatura diversa rispetto a quello che i grandissimi autori hanno scritto, ma sempre sempre nel rispetto della partitura". Anche perché - spiega Bahrami - "su Bach è molto meglio improvvisare che arrangiare, visto quello che ha scritto è praticamente perfetto". 

Il tutto in una cornice speciale come il Teatro di Camogli, l'unico in Italia ad aprire grazie all'amore dei suoi volontari, 45, che si danno i turni per occuparsi dell'accoglienza, della bigliettazione e della struttura del teatro. Che da quando ha riaperto, con la direzione artistica di Giuseppe Acquaviva, ha portato e continua a portare tantissimi spettacoli di vario genere. Domenica 3 marzo appuntamento alle ore 16:00, con "Note di donne degne di nota -Clara, Fanny e le altre: note dal silenzio”, un pomeriggio interamente dedicato a compositrici donne, narrate da una donna ed eseguite al pianoforte da due donne. Una formula originale, il “racconto-concerto”, per dare voce al talento compositivo femminile così come si è manifestato dalla metà del XIX secolo a oggi, affrontando sacrifici e sfidando pregiudizi secolari. A dare voce e musica al racconto saranno le quattro mani al pianoforte di Maria Paola Biondi e Debora Brunialti. 

Si prosegue poi venerdì 8 marzo e sabato 9, alle ore 21, con "Storia di una Capinera", da Giovanni Verga con Enrico Guarnieri, Nadia De Luca regia di Guglielmo Ferro. Si analizzerà il cambiamento interiore di Maria, costretta alla vita conventuale dall’ottusità della famiglia, confidato nelle lettere a una compagna di convento. Ad operare la svolta è il contatto con la natura, il ritrovarsi con la famiglia nelle terre di Monte Ilice, ma soprattutto la scoperta dell’amore. Un testo adatto per celebrare la giornata internazionale della donna. Domenica 10 marzo, invece, il Balletto di Milano porta "Notre-Dame de Paris", una nuova, recentissima versione danzata del celebre romanzo di Victor Hugo, che mette al centro Frollo, l’arcidiacono di Notre-Dame attratto dalla bella zingara Esmeralda. Di cui è perdutamente innamorato anche Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale.

 

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