Se è spento a New York all’età di 84 anni Gaetano Pesce, grande designer e artista. Era nato alla Spezia nel 1939, figlio di un ufficiale di marina scomparso su una nave silurata al largo della Sicilia proprio quando lui vedeva la luce del Golfo dei Poeti. Trasferitosi con la madre a Venezia, aveva studiato architettura e disegno industriale allo Iuav, vissuto a Helsinki e Parigi, prima di trasferirsi negli anni Ottanta negli Stati Uniti.
Nel suo studio a Broadway aveva progettato forme visionarie nel design, nell'arte e nell'architettura, avviato una linea di mobili colorati e giocosi. Sperimentatore forme e materiali, come per l’utilizzo di schiume e le linee curve. Ha sempre proposto oggetti funzionali in grado di proporre un messaggio, come la sua poltrona Up, diventata anche un’installazione contro la violenza sulle donne in Piazza Duomo a Milano nel 2019. Come racconta il suo staff su Instagram “nell'arco di sessant'anni ha rivoluzionato le mode dell'arte, del design, dell'architettura e gli spazi ai confini di queste categorie" diventando un rappresentante di quella nuova idea di architettura radicale formulata da Germano Celant.
L’esposizione ‘Gaetano Pesce. In ricordo di un amico’ realizzata tra il 2021 e 2022 a Villa Croce e nel centro storico di Genova oltre a celebrare il famoso designer voleva anche omaggiare il critico e curatore genovese Celant che coniò la definizione di ‘arte povera’. La mostra ospitava un’installazione inedita, un’opera gigante realizzata nel periodo del lockdown e che Pesce decise di esporre per la prima volta in onore della Liguria e dell’amico. Tanti i riconoscimenti ottenuti: ricevendo il prestigioso Chrysler Award for Innovation and Design nel 1993, l' Architektur & Wohnen Designer of the Year nel 2006 e il Lawrence J. Israel Prize assegnato dal Fashion Institute of Technology di New York nel 2009. Per trenta anni Pesce ha insegnato a Strasburgo, ma anche a Pittsburgh, Milano, Hong Kong, San Paolo e New York. Le sue opere sono esposte nelle collezioni permanenti di prestigiosi musei come il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Centre Pompidou di Parigi. Era tornato nella sua città natale nel nuovo millennio progettando la nuova diga foranea, una strada del centro storico in stile marinaro, una linea di design per il Parco delle Cinque Terre e una mostra per il Camec, tutte esperienze non giunte a buon fine che lo lasciarono amareggiato.
“Con la scomparsa di Gaetano Pesce perdiamo un importante designer, artista e architetto, figlio della nostra città, che ha dato un contributo di altissimo livello al mondo dell’arte, del design e dell’architettura con le sue opere uniche e originali esposte nei più importanti musei internazionali – ha dichiarato il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini -. Una mente brillante e innovativa che ha portato il design made in Italy alla ribalta del mondo e il cui lavoro rimarrà immortale, continuando a ispirare generazioni future. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia a nome di tutta La Spezia”.
Innovatore e curioso. “Rivendico il mio diritto di essere incoerente anche perché essere incoerenti è la prima libertà di essere sé stessi” diceva Pesce in una delle sue ultime interviste. La libertà tra scegliere tra il bianco e il nero, talvolta sta nel sottrarsi alla scelta stessa, e lui, di una cosa siamo certi, amava i colori.