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Cultura e spettacolo

La regista ha fatto riferimento a quanto detto da una spettatrice nell'incontro che ha avuto al cinema Corallo
1 minuto e 14 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Ha fatto capolino anche Genova nella cerimonia di premiazione dei David di Donatello, gli Oscar italiani, che ha visto il trionfo di 'Io capitano' di Matteo Garrone che dopo aver conquistato alla Mostra di Venezia dell'anno scorso il Leone d'argento per la regia si è portato a casa sette premi tra cui il più importante, quello per il miglior film.

Ma grande successo ha ottenuto anche l'esordiente (alla regia) Paola Cortellesi con 'C'è ancora domani', la vera sorpresa di questa stagione cinematografica, il top degli incassi con quasi trentasette milioni di euro, che ha vinto sei premi tra cui Miglior Esordio alla Regia e Miglior Attrice Protagonista. Un film che punta i riflettori sulla sottomissione delle donne nel secondo dopoguerra raccontando in maniera neorealista e tragicomica il matrimonio violento di Delia sottomessa ad un marito dispotico e brutale.

Ebbene, nel consueto discorso post-premio Cortellesi dopo aver ringraziato i cinque milioni di persone “che hanno compiuto il gesto eroico di uscire di casa e fidarsi di una bizzarra storia in bianco e nero con percosse e balletti” ha fatto riferimento ad un incontro con gli spettatori avvenuto al cinema Corallo, dopo la proiezione del film, dedicando il David anche “alla signora di Genova che mi ha detto: sono stata una Delia, ora non lo sono più”. Una frase che sottolinea come il successo della storia raccontata in 'C'è ancora domani' sia dovuto anche alla universalità di una situazione nella quale si sono evidentemente riconosciute migliaia e migliaia di donne.