GENOVA - I marmi di Luni in mostra a Palazzo Reale: estratto dalle cave apuane e trasformato in statue, iscrizioni, colonne ed elementi architettonici, il marmo era espressione del potere dell'impero romano. Così in questo allestimento al Teatro del Falcone si racconta le differenti tipologie di marmi esistenti, il processo di estrazione, gli intrecci che legavano Roma a Luni tra commercio, arte e politica. Curata da Matteo Cadario, dell'Università degli Studi di Udine, Marcella Mancusi e Antonella Traverso, Direzione regionale Musei Liguria, la mostra è incentrata sulla storia de "La Pietra di Luna". "Da lunedì la definizione di Musei nazionali di Genova e della Liguria sarà ufficiale: ben prima avevamo pensato di legare due poli museali nazionali, come Palazzo Reale e il sito archeologico di Luni, poco noto, ma importantissimo, con questa mostra", spiega il direttore dei Musei Nazionali della Liguria Alessandra Guerrini a Primocanale. "Ci auguriamo che l'allestimento faccia riscoprire il ruolo di Luni che ha contribuito con i suoi marmi a costruire la Roma antica e inviti il pubblico di genovesi e turisti a riscoprire questo tesoro tra Liguria e Toscana".
Così fino al 29 settembre 2024, i visitatori avranno l'opportunità di conoscere i numerosi aspetti legati all’utilizzo di questa materia straordinaria e alla funzione svolta nella politica e nella produzione artistica e architettonica del mondo romano. "Speriamo che il pubblico comprenda attraverso i disegni, i reperti selezionali, le didascalie e i marmi a confronto, l'importanza dei marmi di Luni".
Per circa due secoli questo materiale è stato ampiamente usato nella costruzione di monumenti che possono essere inseriti tra i più rappresentativi della produzione artistica romana, come l’Ara Pacis Augustae e la Colonna Traiana. La mostra si arricchisce di diversi prestiti che provengono dai Musei nazionali romani e da Roma, oltre ad altri pezzi da collezioni di Albenga, La Spezia, Lucca, Ferrara, Firenze, Isernia, Ostia, Torino e Tolosa.
Per l'occasione uno spettacolo del Teatro pubblico ligure ha realizzato una ballata per celebrare il sito archeologico che questa mostra invita a riscoprire. "Si tratta di una rievocazione che unisce le parole antiche, quelle di chi celebrò nell'antichità classica la città di Luni, alle parole di oggi, visto che tanti scrittori nel Novecento visitarono Luni", racconta Sergio Maifredi. "E poi abbiamo inserito brani che parlano della luna e che vanno da Saffo a Gianni Rodari". Un anticipo di quella che sarà l'estate nei musei nazionali liguri, che proprio da Luni fino ai Balzi Rossi di Ventimiglia vedrà un ricco cartellone di spettacoli in siti unici tutti da riscoprire.