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Cultura e spettacolo

La mostra, 'Natura di notte', dall'8 giugno al 14 luglio
1 minuto e 31 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Un mondo a parte. Fatto di buio e mistero, quando dal tramonto all'alba animali e piante si muovono e agiscono al meglio in situazioni difficili per noi umani, acuendo sensi e specifiche caratteristiche. E' il mondo che svela 'Natura di notte', una mostra allestita al Museo di storia naturale 'Giacomo Doria' dall'8 giugno al 14 luglio con una settantina di opere realizzate da trentuno artisti dell'Aipan, l'Associazione italiana per l'arte naturalistica, che raggruppa le migliori firme del nostro paese nell'ambito di questo genere pittorico.

“La maggior parte delle persone che hanno letto e saputo di questa esposizione – confessa Alessandro Troisi, Presidente dell'Aipan – ha subito immaginato i classici animali notturni e invece c'è molto di più. Per esempio le piante, moltissimi non sanno che ci sono specie che utilizzano le proprie capacità, per esempio, per attirare le falene con il loro profumo, dunque anche a livello botanico esistono specie che sbocciano o si aprono solo di notte”.

Protagonisti non sono solo i rapaci ma anche gli animali marini, i predatori africani e di mondi lontani, gli insetti con il loro fiore di riferimento, le luci del crepuscolo e del cielo stellato. E ogni creazione svela la vita e le caratteristiche di chi è in grado di muoversi con naturalezza anche in situazioni difficili, animali che hanno acuito tatto, udito e sensibilità olfattive.

“L'amore per la natura e la sua preservazione – afferma Francesca Corso, assessore comunale al benessere degli animali – passano inevitabilmente dalla sua conoscenza e dalla sensibilità che ciascuno di noi sviluppa sin dai primi anni di vita. In questo senso un ruolo certo non indifferente è rappresentato dall'arte in tutte le sue espressioni e sotto questo aspetto la mostra 'Natura di notte' è il perfetto esempio di come questo messaggio possa essere sublimato dalle capacità e dalle sensibilità individuali per raggiungere il cuore di chi verrà ad ammirarle”.