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Cultura e spettacolo

In scena 'Il barbiere di Siviglia' dal 14 al 20 giugno
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Insieme a 'Traviata' è una delle opere più famose e rappresentate al mondo dove si trovano quasi tutti gli espedienti narrativi che caratterizzano l'opera buffa e la Commedia dell'arte: innamorati, stratagemmi, travestimenti, inganni, gag e doppi sensi. Il Carlo Felice ha deciso di chiudere la stagione 2023/2024 con 'Il barbiere di Siviglia' (dal 14 al 20 giugno) che Gioacchino Rossini trasse dall'omonima commedia di Beaumarchais cui ha regalato un'inedita varietà espressiva raccogliendo con vitalità e ironia differenti stili vocali, orchestrali e corali in una creazione dall'impatto unico.

“Chiudiamo con una grande festa – sottolinea il Sovrintendente Claudio Orazi - perché si è trattato di una stagione veramente molto importante che ha raccolto un grande successo con le opere meno conosciute, vedi 'A midsummer night's dream' di Britten, il titolo dell'inaugurazione, fino alla nuova produzione di un'opera come 'Edith' realizzata con i giovani studenti dell'Accademia Ligustica, passando per capolavori come 'Madama Butterfly' e 'Il corsaro'”.

E a proposito di giovani, a dar vita ai personaggi rossiniani saranno gli allievi dell'Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici del Carlo Felice nell'ambito di un progetto finalizzato sia alla formazione dei giovani talenti (sotto la direzione artistica del tenore Francesco Meli, il coordinamento del soprano Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli) sia al loro effettivo debutto: “Come tutti gli anni – spiega Meli - concludiamo l'Accademia con una scelta molto coraggiosa. Perché affidare loro un'opera che fa parte integrante della stagione è un evento davvero unico. Per noi una scelta grande e coraggiosa, per gli allievi un motivo di sprone straordinario”.

L'impianto scenico e la regia di Damiano Micheletto ripresa da Andrea Bernard si rifanno allo spettacolo realizzato nel 2005 per il Maggio musicale fiorentino incentrato sugli stilemi della Commedia dell'arte della quale vengono riprese le Maschere che diventano i personaggi (ad esempio don Bartolo come Pantalone, Figaro come Arlecchino e Rosina come Colombina) con un tono naif che attraverso un linguaggio volutamente semplice si concentra soprattutto sulle dinamiche strettamente teatrali della vicenda.