MALAGA - Sembra impossibile immaginare che in pieno centro a Malaga ci sia un parcheggio che è stato costruito attorno alle pareti del "Castello dei genovesi", che più che un vero e proprio 'castello' era un quartiere vero e proprio con tanto di mura che risale alla prima metà del XIV secolo. Parte della fortificazione, nonostante Malaga nel tempo abbia subito diverse rivoluzioni urbane, era arrivata quasi ai giorni nostri, quando negli anni Ottanta del secolo scorso si è deciso di edificare un parcheggio sotterraneo e, durante gli scavi, si decise comunque di procedere con il progetto. Non c'era la sensibilità che c'è oggi per la tutela del patrimonio culturale. Una piccola parte di quei muri medioevali vegliano oggi sulle auto e sulla contemporaneità, restando una preziosissima testimonianza della presenza dei genovesi a Malaga e nel Mediterraneo.
La riscoperta è stata raccontata in un libro da Carmen Peral Bejarano e Raúl González Arevalo: Primocanale ha realizzato alcune immagini esclusive proprio sul posto, in occasione dell'anno che Genova ha deciso di dedicare al Medioevo. Di questo si parlerà anche sabato 14 settembre alle ore 17 a Palazzo Ducale nel Salone del Minor Consiglio in un incontro dedicato proprio alla presentazione di questa ricerca, con il curatore di Ianua Antonio Musarra e il giornalista Mario Paternostro.
Si tratta di "un quartiere fortificato, fatto di viuzze, di simili nostri caruggi, di una chiesa centrale, di fondaci, magazzini, volte, case, abitazioni: i genovesi costruirono nel territorio musulmano del sultanato Nasride, nella prima metà del XIV secolo", così a Primocanale spiega il professore di storia medievale all'università di Granada Arevalo l'importanza di quel centro. "Dopo la conquista cristiana è diventato un quartiere cristiano che è rimasto intatto fino agli anni Quaranta del Novecento, quando è stato raso a suolo per unire il parco di Malaga con Anameda e poi è stato riscoperto negli scavi per costruire questo parcheggio comunale nel 1987".