Quarantuno appuntamenti soltanto da ottobre a dicembre, al ritmo di tre/quattro titoli alla settimana spaziando tra prosa, cabaret, teatro per ragazzi, jazz, musica classica e molto altro ancora: è la prima tranche della stagione 2024/2025 del Teatro Sociale di Camogli, struttura storica inaugurata nel 1876 e annoverata adesso anche tra i monumenti nazionali, che in soli tre anni è diventata una delle realtà più attive della Liguria in questo ambito.
“Premia un lavoro – afferma il direttore artistico Giuseppe Acquaviva - che è stato compiuto collegialmente con il presidente Maurizio Castagna, con le istituzioni di Camogli, quelle genovesi e il ministero. Siamo un teatro che ora può dire con fierezza di aprire il sipario almeno centocinquanta volte all'anno, un terzo delle quali all'interno della struttura, le altre anche contemporaneamente in tournée in tutta Italia. Per aver avuto difficoltà serie soltanto poco tempo fa credo sia un risultato straordinario”.
In un cartellone che si apre con un festival goviano e vedrà tra i protagonisti star come Roberto Vecchioni, Dado Moroni e Paolo Rossi l'apertura è affidata a Tullio Solenghi che cerca di bissare con 'Pignasecca Pignaverde' il successo ottenuto la stagione scorsa con 'I maneggi per maritare una figlia': “Sicuramente i tre grandi cavalli di battaglia, quelli che la gente ricorda di più, sono 'I maneggi', 'Pignasecca' e 'Colpi di timone'. E allora un pò tutti mi dicevano: ma perché non fai 'Pignasecca'? Insomma c'era già una sorta di attenzione a questo titolo che è molto bello e divertente anche se ha una stesura diversa da quella dei 'Maneggi' perché qui Govi è un personaggio negativo, l'avaro taccagno che darebbe la figlia in sposa al cugino anziano, il più ricco mercante di Sampierdarena, pur di avere un un partito con le palanche. Va detto però che è una commedia assolutamente esilarante, con tutte le caratteristiche giuste per essere messa in scena”