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Cultura e spettacolo

Interpretato da Joaquim Phoenix e Lady Gaga è stato presentato in concorso alla Mostra di Venezia
2 minuti e 24 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Nel 2019 ‘Joker’, nonostante abbia scatenato una tempesta di polemiche, superò il miliardo di dollari al botteghino vincendo un Leone d’oro e portando la sua star Joaquin Phoenix alla conquista di un Oscar come miglior attore nel ruolo di Arthur Fleck, aspirante comico diventato killer psicotico: un solitario che uccideva un famoso conduttore di talk show in diretta televisiva sviluppando un esercito di devoti e scatenando per le strade rivolte di massa. Mentre l’originale ha preso spunto dal nichilismo sporco delle pellicole di Scorsese degli anni Settanta, qui il regista Todd Phillips attraversa parecchi decenni hollywoodiani: ‘Folie à Deux’, presentato in concorso alla recente Mostra di Venezia, si apre con una parodia dei cartoni animati Warner Bros in stile Looney Tunes per diventare poi un film carcerario, un musical e un dramma giudiziario.

Si parte con Arthur, alle porte del processo per omicidio, rinchiuso in prigione con il suo avvocato che lo prepara per l'udienza e si impegna per farlo dichiarare pazzo nel tentativo di tirarlo fuori dai guai. Fleck, a differenza del suo alter ego Joker, è gentile, obbediente, silenzioso e sconfitto, quasi un cucciolo ferito. Le guardie lo apprezzano, tanto da iscriverlo con suo grande piacere a un corso di musica in prigione doveincontra quello che diventa l'amore della sua vita, Harley Quinzel, iniziandodi nuovo a immaginare un futuro per se stesso. Il resto ruota attorno alla loro connessione e a quello che viene considerato il "Processo del secolo", trasmesso in tv affinché tutto il mondo possa vederlo con migliaia di persone che si radunano fuori dal tribunale per sostenere l’imputato.

Sebbene ‘Joker: Folie à Deux’ non sia impeccabile, offre un’esperienza densa e stratificata conservando molto di ciò che ha reso il primo film così avvincente ma introducendo al contempo nuovi elementi che gli consentono di reggersi in piedi da solo. La chimica tra Joaquim Phoenix e Lady Gaga, per esempio, è elettrica, organica e profondamente risonante. Non cerca di superare ‘Joker’ ma piuttosto di ampliare la comprensione del pubblico sullo stato mentale di Arthur, offrendo uno sguardo più ravvicinato e personale al protagonista. Mette da parte l’emotività del film originale per numeri musicali che esprimono le emozioni di Joker e Harley oltre ciò che le parole sarebbero state in grado di comunicare preoccupandosi molto poco delle convenzioni di genere. Un sequel, insomma, che per Philips si basa sull’assunto che è impossibile fare sequel che siano superiori al modello originario per cui è necessario trasformarli in qualcosa d’altro e di diverso.

Alcuni elementi della trama rimangono stridenti, i confini tra fantasia e realtà non sono sempre chiari ma nel complesso ‘Folie à Deux’, inquietante e dark, allarma tanto quanto il predecessore, replicando l'idea delle moderne città americane come terrificanti polveriere perennemente sul punto di esplodere. E se niente può far saltare in aria il sistema, rappresenta comunque un appello a non arrendersi.