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Cultura e spettacolo

Su Primocanale ve la raccontiamo in una delle nostre pillole dedicate al Medioevo: risalente alla fine dell’XI secolo, fa parte di un gruppo di bibbie miniate chiamate “atlantiche” per le loro grandi dimensioni e su di essa giuravano i consoli del Comune
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di Silvia Isola

GENOVA - Un intero weekend dedicato alla riscoperta del Medioevo: prende il via Ianua con 40 siti aperti, oltre 90 divulgatori scientifici che accompagneranno i genovesi e i turisti nei tour nel Centro Storico, convegni, cortei, rievocazioni storiche con Cristoforo Colombo protagonista e il palio delle Repubbliche Marinare. Tra i gioielli esposti per questa manifestazione c'è la Bibbia Atlantica, un'opera straordinaria conservata all'interno della Biblioteca Berio. Sarà esposta nella Sala dei Chierici: clicca qui per prenotare la visita

Risalente alla fine dell’XI secolo, fa parte di un gruppo di bibbie miniate chiamate “atlantiche” per le loro grandi dimensioni e prodotte come strumento di promozione e diffusione della riforma ecclesiastica. L’esemplare esposto è a Genova dal Medioevo, come dimostra una nota manoscritta che risale al XIII-XIV secolo. Forse era conservata in Cattedrale, luogo che all’epoca aveva sia la funzione di luogo sacro che di sede legale della comunità civile. Su questa Bibbia giuravano i consoli, i dogi e gli altri magistrati cittadini quando entravano in carica. In epoca napoleonica il codice fu trasferito a Parigi nella Bibliothèque Royale: restituito alla città quarant’anni dopo grazie ai buoni uffici di Antonio Brignole Sale, fu affidato dalla municipalità alla Biblioteca Berio. 

"A Genova questo esemplare arriva probabilmente intorno al 1097, quando il vescovo Geraldo, un vescovo fautore della riforma della Chiesa, arriva in città dopo una lunga serie di vescovi filo imperiali. Ci troviamo in un momento eccezionale per la storia di Genova: è il momento della prima crociata, quindi delle grandi spedizioni in Oriente che coinvolgono i genovesi, ed è il momento della nascita della compagnia del primo embrione del Comune di Genova", illustra a Primocanale Simone Lombardo, storico ed assegnista di ricerca all'Università Ruprecht Karls di Heidelberg. 

"La Bibbia rimase sempre fortemente legata al Comune, come proprio testimoniato anche in ultima pagina del manoscritto in cui una piccola iscrizione più tarda, che ricorda la proprietà del Comune di Genova"

Si tratta di un'opera che conserva lettere e le figure degli apostoli miniati, ma anche delle cuciture sulle pagine in pergamena o dei piccoli buchi, tipici di questa membrana ricavata dalle pelli degli animali che ha concesso a molti testi antichi di giungere intatti fino ai giorni nostri.

"Probabilmente questo stesso manoscritto era la Bibbia su cui giuravano i consoli del Comune e gli ufficiali, i magistrati, come appunto ricordato qui, questo manufatto ci testimonia una storia, una serie di sviluppi e di avvicendamenti dall'età della riforma, dall'XI secolo per poi secoli successivi, a testimonianza del legame fra l'episcopato e il papato e Genova e la sua storia"