E' stata la trasmissione più popolare e tra quelle di maggior durata nella storia della televisione italiana, un programma che ha inciso sul linguaggio di un'intera nazione arrivando a determinare veri e propri modi di dire che sono ancora in uso oggi. Trasmesso per la prima volta il 3 febbraio 1957 'Carosello' è stato fino al primo gennaio del 1977, quando andò in onda per l'ultima volta, lo specchio di un paese, la sintesi di vent'anni di cambiamenti del costume italiano oltre che l'ultimo privilegio che veniva concesso ai bambini di allora prima di andare a dormire.
Dunque non è un caso che lo spettacolo in scena al Teatro Sociale di Camogli sabato 26 alle 21 che lo ricorda si intitoli 'A nanna dopo Carosello'. A portarlo in scena tra parole, canzoni e musica dal vivo è Clara Costanzo che ritorna dopo il successo della stagione scorsa con 'Mio padre, un magistrato', dedicato al giudice Rocco Chinnici assassinato dalla mafia. Sarà come tuffarsi nel passato e rivivere quei piccoli racconti che hanno fatto epoca - frivoli, accattivanti, istruttivi e divertenti – diretti dai più grandi registi del tempo (tra loro Luciano Emmer che ne è considerato l'inventore, Pupi Avati, Fellini, Ugo Gregoretti, Sergio Leone, Ermanno Olmi e Pier Paolo Pasolini) e interpretati da star del livello di Adriano Celentano, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Mina, Alberto Sordi, Frank Sinatra, Jerry Lewis, Yul Brinner e perfino Orson Welles. Una semplice rubrica pubblicitaria che si trasformò in un contenitore quotidiano (saltò solo in qualche rarissima eccezione, vedi la morte di papa Giovanni XXIII o la strage di piazza Fontana) capace di creare spettacolo.
In 'A nanna dopo Carosello' Clara Costanzo veste i panni di Lucia, una donna cresciuta negli anni ’50 che racconta la propria infanzia spensierata: cinque sorelle, una mamma casalinga che canta in ogni momento della giornata, la nonna con le sue fiabe della buonanotte e il babbo che lavora al bar della Rai dove incontra i protagonisti della neonata televisione, misteriosa “scatola magica che racconta le storie”, che la conduce alla scoperta delle meraviglie di un mondo di fantasia che appassiona e diverte. Così, grazie al papà Lucia scopre i retroscena della creazione del programma e ora, divenuta adulta, ne ripercorre le tappe principali tra un ricordo di famiglia e un aneddoto storico, uno slogan che ha fatto epoca e una canzoncina, cartoni animati e jingle orecchiabili.