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Cultura e spettacolo

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Una trentina di lavoratori e il coro dell'Opera Carlo Felice, iscritti alla sigla sindacale Snater, hanno proclamato un nuovo sciopero per la prima della "Lucia di Lammermoor". Si tratta di un'iniziativa di protesta nei confronti delle misure in discussione a Roma dal parte del Governo. Già alla prima che si è tenuta al Teatro Nazionale di "Giro di vite" si era tenuto uno sciopero che aveva riscontrato un'adesione tale da far svolgere l'allestimento senza le scenografie. 

Le motivazioni dello sciopero

Il motivo della protesta - spiega il sindacato - sta nella bozza della legge Finanziaria 2025 attualmente in discussione. Due articoli vengono considerati una autentica minaccia per la sopravvivenza delle Fondazione Lirico sinfoniche. L'articolo 110, al comma 10, impone alle fondazioni lirico sinfoniche di non procedere ad assunzioni a tempo indeterminato in misura superiore a un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 75% di quella relativa al personale cessato l'anno precedente. Questo significa che le dotazioni organiche dei Teatri, già sottodimensionate, subiranno un'ulteriore riduzione di lavoratori con conseguenze sulla produttività e con la condanna alla disoccupazione dei tanti precari sui quali contano attualmente i teatri. L'articolo 112, invece, "impone - come si legge nel documento sindacale - una spending review che affossa pesantemente la possibilità produttiva delle fondazioni lirico sinfoniche proprio in un momento in cui cercavano di rialzare la testa".

Le ripercussioni sul teatro

A farne le spese, però, di questo sciopero di carattere nazionale, il prossimo venerdì 15 sarebbe soltanto il Teatro Carlo Felice e i suoi spettatori. A meno che non venga trovata una mediazione, lo sciopero potrebbe riguardare anche altre successive recite. Sempre per la legge Finanziaria, anche la Cgil ha indetto uno sciopero generale per il 29 novembre.

L'incontro con Marco Bucci

Si terrà invece venerdì 8 novembre l'incontro tra i rappresentanti sindacali, il neo presidente di Regione Liguria Marco Bucci ancora nella sua veste di presidente della Fondazione Carlo Felice e il sovrintendente Claudio Orazi per affrontare le problematiche prettamente inerenti al teatro: l'iniziativa è partita qualche settimana fa su invito del sindaco. Il Teatro nei mesi scorsi ha annunciato di aver evaso tutte le principali istanze richieste dal comparto tecnico. Proprio Claudio Orazi ha ribadito nelle ultime conferenze alla stampa di aver stabilizzato 80 persone nel corso del suo mandato, in scadenza a marzo 2025, ma che potrebbe essere prorogato.