Nel giro di pochi giorni il Carlo Felice avrà un nuovo Consiglio di indirizzo e si conoscerà il nome del sovrintendente che potrà essere ancora Claudio Orazi o qualcun altro: ad annunciarlo è stato l'attuale vicesindaco reggente del Comune di Genova in 'Terrazza incontra Pietro Piciocchi'. Una situazione che necessariamente doveva trovare una soluzione entro metà maggio dal momento che l'attuale Consiglio è decaduto poco meno di un mese fa e la carica di sovrintendente è cessata il 30 marzo. Per entrambi è stata concessa una proroga di quarantacinque giorni che porta appunto a poco prima delle elezioni il margine entro il quale procedere alle nuove nomine.
"Non voglio si resti in una situazione di incertezza"
Ma Piciocchi deciderà prima: “Intanto mi preme dire – sottolinea - dire che per me il Carlo Felice riveste un ruolo fondamentale nell'offerta culturale di questa città e sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto. Il Comune in questi anni ha investito tantissime risorse: quando sono arrivato, l'amministrazione Doria destinava al teatro due milioni mezzo di euro all'anno al teatro mentre noi siamo arrivati a raddoppiare questa cifra permettendo che si ottenessero risultati di risanamento finanziario che sono sotto gli occhi di tutti. Detto questo confermo che spero già in questa settimana, al più tardi nella prossima, avremo il rinnovo del Consiglio di indirizzo e subito dopo la nomina del sovrintendente in accordo con il Ministero a Roma. E' un tema molto importante e non voglio che si resti in una situazione di incertezza”.
"Uno sciopero incomprensibile"
Piciocchi è intervenuto anche sull'attuale situazione che ha visto saltare la prima di 'Die Liebe Der Danae' di Richard Strauss per uno sciopero indetto da Slc-Cgil e Snater che – se le cose non cambieranno – farà sì che la stessa cosa succeda per tutte le altre 'prime' previste da qui alla fine della stagione: “Con rispetto dico che non ho compreso le ragioni di uno sciopero indetto da due sigle sindacali che peraltro mi consta non rappresentino neppure la maggioranza dei lavoratori, tanto che altre sigle si sono esposte e loro stesse hanno evidenziato che non comprendevano le ragioni dello sciopero. Tanto più in questa fase di rinnovo di organi che sono in carica per l'ordinaria amministrazione”.