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Cultura e spettacolo

Il film di Michel Hazanavicious ha aperto fuori concorso la 75esima edizione del Festival
2 minuti e 51 secondi di lettura
di Dario Vassallo

È la seconda volta negli ultimi tre anni, tenuto conto dell’annullamento dell’edizione 2020 a causa della pandemia, che un film di zombie inaugura il Festival di Cannes. Nel 2019 era stato Jim Jarmush con ‘I morti non muoiono’ interpretato da Bill Murray, Adam Driver e Tilda Swinton, quest’anno è toccato, fuori concorso, al francese Michel Hazanavicious con ‘Coupez!’. Si potrebbe quasi dire ‘un affare di famiglia’ dal momento che tra gli attori ci sono la figlia Simone e la moglie Berenice Bejo. Un film che ha cambiato titolo nelle ultime settimane perché quello originale, ‘Z (come Zed)’ richiamava la lettera dell’alfabeto rappresentata sui carri armati di Putin

E’ il remake di una commedia giapponese di cinque anni fa, 'One Cut of the Dead', in Italia ‘Zombie contro zombie’: un film costato soltanto 25.000 dollari che ne incassò in sala 28 milioni ispirato a sua volta ad un’opera teatrale, ‘Rumori fuori scena’ di Michael Frayn, grandissimo successo anche in Italia, che mostra nel primo atto la rappresentazione di una commedia incasinata e poco convincente e dopo il backstage in tempo reale che spiega i disastri sul palcoscenico cui si è assistito prima. All'inizio ‘Coupez!’ in un unico piano sequenza di mezz’ora ci propone un film di zombie francese a basso budget parecchio scadente, interrotto a un certo punto da zombie veri, resuscitati dalla morte perché la troupe cinematografica avrebbe violato un antico tabù locale. Ma qualcosa non quadra. Perché questi protagonisti francesi hanno nomi giapponesi? Perché in alcuni momenti la macchina da presa non è dove si suppone dovrebbe essere? Perché la recitazione è così strana? La risposta la troveremo mano a mano che il film va avanti: concluso il mediometraggio, i flashback ci mostreranno i bizzarri compromessi e le negoziazioni che hanno portato a questa situazione altamente improbabile.

Dopo aver realizzato film come ‘The artist’ e ‘Il mio Godard’ è impossibile non definire il cinema di Michel Hazanavicius un metalinguaggio dal momento che ha sempre cercato un'epoca e contenuto un omaggio, nel primo caso agli anni Venti e al cinema muto, nel secondo alla Nouvelle Vague. Qui fa più o meno la stessa cosa andando al di là di un semplice esercizio linguistico nel suo decostruire la forma narrativa originale trasformando il cinema ‘gore’ di serie b giapponese in una sorta di gioco che si svolge all’interno del film stesso che dopo una prima mezz’ora che lascia obiettivamente perplessi regala strada facendo alcuni momenti davvero irresistibili. Scopriremo come nasce l’improbabile progetto, quali sono le vanità della recitazione, i compromessi cui ciascuno deve sottostare e infine le riprese vere e proprie.

‘Coupez!’ è evidentemente una critica a certo ambiente cinematografico, ai produttori che pensano soltanto al risultato economico, agli attori abituati al cliché del glamour e ai registi che hanno accettato il mondo capitalista della creazione. Hazanavicious invece vuole dimostrare che il cinema si fa solo con lo sforzo collettivo di chi crede che l'arte possa significare qualcosa. Poi cita Godard e la sua costante ricerca delle avanguardie, il teatro classico francese alla Molière, George Romero e perfino Tarantino, esplicitamente, attraverso la maglietta di una delle attrici. C’è un’anarchia senza pretese, c’è qualche iperbole di troppo ma alla fine lo stravagante pastiche cui assistiamo finisce per ricordarci – così come era capitato per ‘The artist’ – che parodie come questa magari non saranno dei gran film ma rappresentano una sincera dichiarazione d’amore nei confronti del cinema.