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Per Angelo e i suoi figli è un un vuoto immenso che non si può colmare. "I ragazzi avevano 18 anni, non è stato facile andare avanti. All'epoca non abbiamo avuto aiuto da psicologi o altro, siamo andati avanti con le nostre forze. Giustizia? A livello processuale c'è stata, sono stati individuati dei colpevoli in tutti e tre i livelli di giustizia. Almeno questo, abbiamo visto che in altri processi invece non c'è stata proprio giustizia. Era una donna dolce, sensibile, sempre con il sorriso, aveva tante passioni".
In questi anni il sistema delle allerte è cambiato, dopo l'alluvione del 2011 si è passati da un sistema a numeri a uno a colori e forse anche la consapevolezza dei rischi è crescita. Angelo racconta nel dettaglio quei tragici momenti, la pioggia che sale di intensità, il ritorno a casa, l'assenza della moglie e la ricerca fino al triste epilogo del riconoscimento.
IL COMMENTO
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