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Politica

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di steris

Partire dall'agenda di governo più che dal posizionamento: è il programma che Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, propone per il suo nuovo soggetto politico, Italia al centro, che sabato lancerà a Roma nella prima convention nazionale.

Un progetto, anzi un "cantiere", secondo il motto dell'evento. Nella "corsa al centro" che sta caratterizzando l'attuale convulsa fase politica, si inserisce il nuovo soggetto di Toti, che cerca di collocarsi in uno spazio affollato, dove c'è la concorrenza, da un lato, di un partito moderato storico come Fi, dall'altro nuove realtà come Azione/+Europa di Calenda e Della Vedova, o Italia Viva di Renzi, o Noi di Centro di Mastella.

E nel cosiddetto possibile "partito di Draghi senza Draghi" ("se vuole fare politica anche laterale prima o poi darà qualche segnale") ecco pure Di Maio che ha incontrato il sindaco Sala. Il presidente della Regione Liguria, nel corso di un forum Ansa, ammette la confusione ("Sala incontra di Maio, Di Maio vede altri, noi ci mettiamo il nostro"), ma invita politici e cittadini a un "ragionamento": "noi stiamo vivendo una crisi di sistema" come dimostra l'astensionismo.

"I partiti politici intendono chiudere la seconda Repubblica e sedersi da qualche parte per costruire una terza Repubblica, si domanda Toti - oppure per comodità continuiamo a dire che c'è ancora un centrodestra come lo conoscevamo mentre dall'altra parte Letta si scontra con i suoi principali alleati? Di questo ne vogliamo parlare?".

"Noi sabato a Roma - spiega ancora Toti - facciamo una cosa banale, un'agenda per questo Paese. Poi chi sta con chi lo vediamo sui progetti". Certo Toti ammette di gradire una prospettiva di centrodestra, anche perché è stato confermato presidente dell< Regione Liguria con questa coalizione, ma se non ce ne sono le condizioni a causa di una prevalenza politica di Fdi e Lega, Italia al centro è pronta a correre da sola o a aprire il cantiere di un Terzo polo di centro. Ma partendo da una agenda di governo riformatrice, con al "centro" quello che serve al Paese.

In questa ottica, osserva Toti, una legge proporzionale con soglia alta, al 5%, sarebbe l'opzione più onesta davanti agli elettori, dando loro anche la preferenza per scegliersi i parlamentari. Ma se permangono i veti di Fdi e Lega, mette in guardia, anche con il Rosatellum (due terzi dei seggi con il proporzionale e soglia del 3%) la corsa da soli è possibile, come dimostra M5s nel 2018.

Parlando dei problemi che deve affrontare da presidente di regione, Toti fa capire quale sia l'agenda di governo che ha in mente. Ad esempio sul Covid riuscire a "convivere con l'epidemia, tenendo aperte fabbriche ed economia". E sulla difesa del suolo, a fronte delle cementificazioni dei decenni precedenti, "è inutile illudersi di un ritorno a prati che assorbono l'acqua in eccesso: occorrono infrastrutture, rinforzo degli argini", insomma occorre "rammendare il territorio, come dice Renzo Piano che non a caso è di Genova".