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Politica

Il giorno dopo il voto sul Dl Aiuti e le annunciate dimissioni del premier respinte dal Presidente della Repubblica Mattarella
5 minuti e 59 secondi di lettura
di Andrea Popolano

ROMA - Una lunga attesa fino a mercoledì prossimo quando il presidente del consiglio dimissionario Mario Draghi parlerà alle Camere per spiegare la decisione presa. Una scelta quella delle dimissioni che però il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto. Un fine settimana e un inizio settimana in cui le parti proveranno a ricucire lo strappo. Troppo importante per il Capo dello Stato che il premier porti avanti i piani legati al rilancio del Paese con i fondi del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza). 

Tutto parte dalla decisione dei parlamentari del M5s di non votare a favore del Dl Aiuti. La misura alla fine è passata ma con una fetta della maggioranza che al momento del voto ha deciso di uscire dall'Aula del Senato così come indicato dall'ex premier Giuseppe Conte. Ora resta da capire quale strada verrà presa. Diversi scenari all'orizzonte: ricucitura dello strappo con il M5s, nuova maggioranza senza i Cinque stelle, elezioni anticipate a settembre.

La crisi di governo ha subito fatto scatenare la reazione del mondo della politica. Il governatore di Regione Liguria e leader di Italia al centro Giovanni Toti spinge per un nuovo mandato a Draghi senza il M5s: "Ora subito al lavoro per il Draghi bis. Possibilmente senza quel Movimento 5 Stelle che oggi ha dimostrato la sua vera essenza: un partito anti modernista, anti sistema, anti italiano e totalmente inaffidabile. Mi aspetto che tutte le forze responsabili del Paese, nel centrodestra come nel centrosinistra facciano sentire al più presto la loro voce in tal senso. Chiunque per interesse di partito volesse cavalcare i capricci e le contorsioni di questa pessima politica si porrebbe sullo stesso livello dei grillini, condividendo le loro responsabilità. I voti in Parlamento di Italia al Centro con Toti sono a disposizione di un Draghi bis, senza se e senza ma”.

Dall'altra parte della 'barricata' c'è il senatore de L'Alternativa C'è Mattia Crucioli che ora spinge per andare subito al voto: "Evviva. Si restituisca la parola al popolo mettendo fine a questa orrenda parentesi di completa sospensione della democrazia". Stessa posizione per la deputata Leda Volpi sempre dell'Alternativa c'è che spiega in una nota del gruppo che è ora di "archiviare una volta e per tutte la parabola di un governo che non avrebbe mai dovuto insediarsi e che in questo anno e mezzo è stato sorretto da una maggioranza unita sotto la bandiera dell'utilitarismo travestito da presunta responsabilità. L'unico atto responsabile è restituire la parola agli elettori". Mentre Edoardo Rixi, della Lega attraverso i social punta il dito contro il M5s di Conte senza risparmiare una stoccata al Partito democratico: "Italia e Draghi vittime dei no dei 5Stelle e delle Forzature del Pd".

"Oggi il Paese si è risvegliato con la possibilità concreta che Mario Draghi non sia più il nostro Presidente del Consiglio. Questo sarebbe un danno molto grave  per il Paese, proprio ora che aveva recuperato credibilità in Europa e nel mondo, dopo aver lottato per ottenere le importanti risorse del Pnrr" dichiara in una nota Raffaella Paita, deputata di Italia Viva che punta il dito sulle scelte dell'ex premier. "Tutto questo per l'irresponsabilità di Conte e del M5s. Soprattutto in questo momento è importante che si levi, anche dai territori e dal mondo produttivo, una voce forte. Faccio dunque un appello collettivo a sottoscrivere la petizione lanciata da Italia Viva per chiedere a Mario Draghi di restare a Palazzo Chigi" spiega Paita.

"Gli italiani stanno assistendo stupiti e preoccupati a una crisi di governo che è stata procurata in modo irresponsabile dal M5s - spiega il deputato di Forza Italia Roberto Cassinelli -. Penso che se ci saranno le condizioni programmatiche questo governo potrà andare avanti anche senza i Cinque Stelle. In caso di elezioni anticipate il centrodestra non ha nulla da temere. E' certo che in uno scenario come quello che stiamo vivendo con l'aumento dei casi Covid, la guerra, l'inflazione oltre al fatto che c'è da mettere a terra il Pnrr. Ora può succedere di tutto, la politica italiana ci ha insegnato che cinque giorni sono tantissimi. L'auspicio è che si possa trovare una soluzione che sia la più utile per il Paese. La situazione non consente balletti o caratterizzazioni di tipo personali come quelle a cui stiamo assistendo" conclude Cassinelli.

Luca Pastorino, deputato di Leu ha commentato: "Ci troviamo di fronte a una situazione particolare, non c'è stata la sfiducia, la misura è passata. C'è una situazione anomala nemmeno voluta da tutti i parlamentari dei Cinque stelle. Siamo di fronte a una situazione surreale. Il vero rischio di queste ore è che da qui a mercoledì qualcuno parli troppo con Draghi che potrebbe dare davvero le sue irrevocabili dimissioni".

Non è questa la medicina per il voto delle amministrative - spiega la senatrice del gruppo misto Elena Botto fuoriuscita nel luglio del 2021 dal M5s -. La politica è fatta anche di tempi e di tentativi per ricostruire un'identità. Dopo che si è sostenuto questo governo per un anno e mezzo in un momento di crisi come questo, quando il traguardo delle elezioni è comunque vicino, significa anteporre gli interessi particolari, di partito a quelli del Paese. Il M5s si comporta come se avesse ancora la maggioranza del 2018 nelle Aule, con un partito decimato per colpa delle mille giravolte politiche, non può permettersi di fare liste della spesa e pretendere di pesare come a inizio legislatura - prosegue la senatrice Botto -. Tra l'altro in una maggioranza così ampia è naturale che il peso di ogni partito e le differenze politiche si affievoliscano. Mi auguro per il bene del Paese che questa crisi si risolva in tempi brevi, diversamente il Movimento 5 Stelle si prenderà la responsabilità di un Governo per gli affari correnti che ci traghetterà alle prossime elezioni".

Dopo l'annuncio delle dimissioni ci sarebbero stati momenti di tensione tra il ministro del Lavoro, lo spezzino Andrea Orlando e il ministro della transizione ecologica ed ex direttore dell'Iit di Genova. Orlando avrebbe chiesto al premier di ripensarci come riporta l'Adnkronos mentre Cingolani invita il ministro del Pd a stare nel suo. "Hai fatto il gioco di Conte" avrebbe detto durante il consiglio dei ministri. "Penso si tratti di responsabilità verso il Paese più che della politica. Tra guerra alle porte dell’Europa e pandemia che ricomincia a crescere, oltre a crisi sociale. Mandarlo a casa ora, mi sembra oggettivamente irresponsabile nei confronti degli italiani, con i soldi che l’Europa ci ha consegnato ma impegnandoci a fare delle riforme" ha commentato la senatrice ligure del Pd Roberta Pinotti a margine del voto di fiducia in Senato.

Marco Rizzone eletto nel 2018 tra le file del M5s e passato prima per il gruppo misto e poi fondatore ed esponente di Coraggio Italia condivide sui social il pensiero del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: "È una situazione politica indegna. Chiunque metterà in crisi questo Governo se ne dovrà vergognare e dovrà assumersi le proprie responsabilità davanti agli Italiani" mentre Manuela Gagliardi riprende le parole usate da Toti per definire il quadro politico ventosi a creare. Poche ore prima che Draghi annunciasse le dimissioni il deputato del M5s Roberto Traversi scriveva: "Sembra un percorso a ostacoli ma siamo determinati più che mai". Linea dritta dunque da parte dei Pentastellati di Conte.

 

 

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